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Cronaca

Quelle note in tenera età per capire la sua strada, intervista a Riccardo Scoccianti

Le prime note strimpellate nella chiesa di San Gaspare e oggi Riccardo Scoccianti è musicista e insegnante di chitarra. Proseguono i nostri incontri con i giovani anconetani che "resistono" alla crisi con passione e talento

Sono passati anni da quando, ancora piccolo, andava nella parrocchia San Gaspare per passare un po' di tempo con Giorgio Montironi, chitarrista che si era reso gratuitamente disponibile per avvicinare i giovani alla musica. Quell'esperienza lo avviò alla passione per la musica e la chitarra. Fu in quell'occasione che Riccardo Scoccianti capì che nella vita voleva fare il musicista e oggi, a 23 anni, oltre ad essere un insegnate di chitarra nelle scuole Zona Musica di Ancona e Astralmusic di Castelplanio, vanta anche diverse esperienze a livello nazionale e internazionale. Si è infatti esibito su palcoscenici come l’'”Heineken Festival” di Pescina, il “Bradipop” di Rimini e l’'”Alcatraz” di Milano. Nel 2010 ha partecipato al “Contest “JAM160””, organizzato dalla nota emittente radiofonica Virgin Radio, collocandosi tra i 14 migliori musicisti su un totale di 850 partecipanti. Nel 2012 ha avuto anche l'opportunità di crescere il suo talento all'estero, frequentando il “Guitar Summer Course” alla “Tech Music School” di Londra. Gli studi di chitarra iniziano all'età di 13 anni con il maestro Sergio Freddi di Ancona. Poi frequenta l’'Accademia della Musica di Ancona dove, seguito dal maestro Michele Coacci, si orienta principalmente allo studio della chitarra elettrica. Il salto di qualità nella professione artistica è arrivato superando con ottimi risultati il corso triennale di “Chitarra ed Armonia” del Centro Professione Musica di Milano, seguito dal maestro Lorenzo Carancini. Ma Riccardo non smette di studiare e sembra non averne intenzione nemmeno oggi che fa l'insegnante perchè “nella musica non smetti mai di incontrare qualcuno che può insegnarti qualcosa”. Noi di AnconaToday lo abbiamo intervistato.

C'è un momento particolare in cui hai capito che volevi fare il musicista?

“Appena ho iniziato ho scoperto subito questa passione che non pensavo di avere. L'ho scoperto dopo 3 o 4 mesi che suonavo, dopo poco. Mi ricordo che sono tornato a casa, c'era mia madre e ho detto: Mamma io da grande voglio fare l'insegnate di chitarra. Mi piace suonare ovviamente, però mi piace ancora di più insegnare agli altri”.

Tu hai fatto delle esperienze importanti in giro per l'Italia e anche oltre. Secondo te che rapporto ha Ancona con la cultura musicale?

“Vedendo com'è la situazione in Nord Italia, ho notato che lassù c'è molto più interesse, più sensibilizzazione della gente, le persone ti ascoltano quando vai a suonare. Al nord, rispetto ad Ancona, c'è molto più interesse. Ma la cosa più interessante l'ho vista l'anno scorso quando sono andato a studiare e suonare a Londra. Lì c'è un atteggiamento totalmente differente verso la musica. Io alloggiavo da una signora che non conoscevo e quando la sera uscivo per suonare nei locali, lei mi diceva: Oggi vai a lavorare? Qua non esiste proprio perchè fare il musicista non è considerato un lavoro. Qui da noi io spero sempre che parta qualcosa per accendere l'interesse. Vedo qualcosa. Vedo sensibilizzazione dei genitori che mandano i figli a lezione però diciamo che, per noi artisti, non c'è spazio per esibirsi e non ci sono strutture”.

Quindi quale sarebbe il primo nodo da affrontare per dare più musica ad Ancona?

“Secondo me è un problema culturale. Penso al fatto che quando sono le 23:30 se suoni in giro ci sono le persone che si affacciano di casa e iniziano ad urlare. Questo da altre parti non succede. A Londra la gente è contenta che suoni. Il problema adesso è anche economico perchè i locali non riescono più a pagare come una volta”.

Di solito a 23 anni un ragazzo sogna di suonare sul palco di un Vasco Rossi o Jovanotti. Come mai questa predilezione per l'insegnamento?

“Sinceramente è una cosa che mi è sempre piaciuta. Non disdegnerai di suonare con Vasco Rossi O Ligabue. Sarebbe un bel punto di arrivo però l'insegnamento è una vita più tranquilla. Quando invece fai il musicista o il turnista stai sempre in giro, ma per carità sarei contentissimo di farlo. Però ecco la mia prima passione è l'insegnamento. Però sia chiaro che una cosa non esclude l'altro”.

Quali sono gli obiettivi di Riccardo Scoccianti?

“Sicuramente voglio continuare ad insegnare. Adesso sto registrando un mio disco solista, quindi un disco strumentale. Poi magari poter andare a suonare con qualche gruppo affermato o cantante conosciuto sarebbe una bella soddisfazione. Poi potrei dirti che vorrei andare a suonare con Bruce Springsteen però quello sarebbe proprio un sogno”.

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