Judo per 12 anni e sangue freddo, così ha salvato la ragazzina: «Ma non chiamatemi eroe»
Lui ripercorre gli attimi che hanno preceduto il salvataggio della 17enne intenzionata a farla finita. I ringraziamenti della madre e la telefonata del sindaco
Quando si dice la persona giusta al momento giusto. Anzi, le persone giuste. Antonio Centomani, l'operaio 40enne che ieri sera ha preso al volo la 17enne che si è buttata da un ballatoio in via Brecce Bianche, ma anche la moglie che, medico, ha prestato i primi soccorsi alla ragazza. «Non sono un eroe – dice lui oggi – ho fatto un gesto normale. Lo avrebbero fatto tutti. Posso ringraziare il fatto di aver praticato judo per 12 anni e che, nonostante abbia smesso, sono ancora in forma». Centomani ripercorre quei minuti di tensione. «Da casa sentivo piangere – racconta – ma sulle prime non gli ho dato peso perché pensavo a cose tra ragazzini. Quando però ho sentito dire la frase "dai non farlo" mi sono allarmato. Ho aperto la tapparella della finestra della mia camera da letto e ho visto la ragazza sul ballatoio. A quel punto sono sceso». Essenziale, in quei momenti, avvicinarsi senza essere visto. «Ho costeggiato una siepe di alloro che mi teneva in ombra – prosegue – finché non sono stato vicino a un'altra ragazza che, da terra, provava a far desistere l'amica. Anche io le ho chiesto di scendere, di non fare sciocchezze».
A quel punto la ragazza ha farfugliato qualche frase e si è lasciata cadere. Centomani, da sotto, l'ha afferrata e ha effettuato l'ushiro ukemi, la caduta all'indietro tipica del judo. Piegando le gambe e rotolandosi sulla schiena è riuscito a tenere la ragazza sul suo petto. Così è rimasto, a terra con la 17enne sopra, svenuta, finché non sono intervenuti i soccorsi. La moglie di Centomani, che nel frattempo aveva allertato il 118, ha sentito battito e respiro, rasserenandosi nel sentirli regolari. «Oggi – dice – sono un po' dolorante alla schiena e agli addominali. Non ho programmato cosa fare. È stato tutto istinto. Per quanto per lavoro frequenti corsi di sicurezza, situazioni del genere non sono previste». A Centomani questa mattina ha fatto visita la mamma della 17enne che ha ringraziato l'uomo per il gesto e rassicurato sul fatto che la figlia stesse bene. A sorpresa è arrivata anche la telefonata del sindaco Valeria Mancinelli. «Mi ha ringraziato – conclude – e ha detto che vuole incontrarmi ma ripeto: sono una persona normale, un padre di famiglia e un lavoratore».