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Cronaca

Finti incidenti per truffare le assicurazioni, chiusa maxi inchiesta: più di 100 indagati

Nel mirino ci sono non solo diversi residenti dell'hinterland anconetano, ma anche noti medici, periti e un agente del gruppo assicurativo vittima del raggiro. Tutti compiacenti con gli ideatori dei raggiri

Truffe alle assicurazioni tramite finti incidenti stradali. Chiusa una maxi inchiesta della Procura di Ancona. Ci sono 112 indagati in tutta la provincia dorica. Nel mirino del pm Ruggiero Dicuonzo ci sono diversi componenti di famiglie rom e cittadini albanesi. Ma sotto inchiesta ci sono anche noti medici di Ancona, periti e almeno un agente di un gruppo assicurativo vittima del raggiro. 

Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, tra il 2008 e il 2012, gli indagati avrebbero simulato diversi incidenti stradali ad Ancona città e tutto l'hinterland dorico. In alcune occasioni, i sinistri non si sarebbero neppure verificati. I primi dubbi sono arrivati proprio all’inizio del 2013, quando la compagnia assicurativa ha notato come alcuni dei propri clienti subissero sinistri con un certa regolarità. Inizialmente l’assicurazione avrebbe anche liquidato i pagamenti per diverse decine di migliaia di euro. Ma nel frattempo i Carabinieri iniziavano un certosino lavoro di indagine per scoprire se effettivamente, a quelle ore di quei determinati giorni, ci fossero stati incidenti stradali. Alla fine i militari della sezione investigativa hanno chiuso il cerchio intorno a 46 presunti falsi incidenti stradali. Ma per avere la liquidazione della compagnia, erano necessarie delle documentazioni, mediche e periziali. Ed è qui che sarebbero entrati in gioco medici e periti compiacenti. I primi, sempre secondo le accuse, avrebbero firmato certificati falsi per far risultate lesioni mediche inesistenti a danno dei complici, mentre i secondi avrebbero redatto perizie fittizie a seguito di controlli, in realtà mai avvenuti. Il tutto in cambio di parte dei proventi delle truffe all'assicurazione. Sotto accusa anche un assicuratore interno alla compagnia che faceva da gancio. Alla fine di ogni incidente, agli indagati venivano bonificate somme che andavano dalle 1.000 alle 5.000 euro circa, a seconda del danno. per non parlare dei risarcimenti sanitari, per cui i medici indagati arrivavano anche a firmare prognosi superiori ai 30 giorni

I reati? I 112 indagati sono accusati a vario titolo di falso, truffa alle assicurazioni tramite la distruzione fraudolenta di propria cosa o persona.

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