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Cronaca

Tragedia della piattaforma, politica e sindacati: «Cordoglio, ma manca sicurezza»

I sindacati chiedono un incontro con l'azienda per chiarire la dinamica dei fatti

L’incidente alla piattaforma Eni è finito in tragedia per Egidio Benedetto e con il passare delle ore arrivano le reazioni della politica mentre i sindacati chiedono un incontro urgente con l'azienda per chiarire dinamica e responsabilità dei fatti. A commentare quanto accaduto al largo di Ancona è il Presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo che, dopo le condoglianze alla famiglia del gruista deceduto e l’augurio di pronta guarigione agli operai feriti, segnala gli ancora troppi incidenti sul lavoro: «La sicurezza va garantita ad ogni livello e sostenuta attraverso azioni forti e concrete, ora andranno percorse tutte le strade possibili per accertare le responsabilità». Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega, Sandro Zaffiri: «L'incidente occorso questa mattina alla piattaforma Eni a largo di Falconara è la riprova che servono più sicurezza, più controlli e più risorse nei luoghi di lavoro, siano essi grandi impianti, capannoni e sedi di imprese, siano essi laboratori e ambienti di lavoro di più modeste dimensioni».

I sindacati chiedono l'incontro

Reazioni anche dal mondo sindacale. I vertici nazionali di Filctem Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno chiesto un incontro urgente all’Eni: “Un incidente molto grave le cui cause dovranno essere accertate con celerità vista la gravità e la particolarità dell’accaduto- si legge in una nota congiunta- chiediamo con urgenza un incontro per poter comprendere e verificare tempestivamente l’esatta dinamica e le relative responsabilità”. Vicinanza alle famiglie coinvolte da parte della Femca Cisl con una nota della Segreteria Nazionale: «Confidiamo in un rapido intervento delle autorità competenti per chiarire cause e modalità dell'accaduto», mentre la Filctem Cgil ha diffuso una nota del segretario Claudio Bettoni: «Verrà presto il tempo delle spiegazioni che dovranno chiarire le responsabilità per questa terribile tragedia. Noi saremo vigili e attenti, la sicurezza dei lavoratori ci riguarda in prima persona e su questo tema non si può arretrare». Paolo Capone, segretario generale Ugl, auspica un potenziamento dei controlli e sistemi di sicurezza: «E' possibile che per risvegliare le nostre coscienze in materia di sicurezza sul lavoro ci sia bisogno dell'ennesimo incidente? Lo scenario è preoccupante e necessita di maggiori tutele, perche' il settore marittimo include una schiera di personale qualificato che opera in mare in condizioni precarie». Cgil Ancona, Cisl e Uil Marche ricordano che l’incidente si somma ai 1.133 infortuni mortali avvenuti sul lavoro nel corso del 2018: «Troppo spesso vediamo, al di la' dello specifico caso, che i temi della sicurezza sono tanto ricordati quanto poco oggetto di applicazione- si legge nella nota- chiediamo, dunque, con forza, che venga garantita la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, per quanto particolari e difficili possano essere. Anche in quelli piu' impervi come quello accaduto oggi, in mare aperto». 


 

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