Incendio di Portonovo, si scava tra le macerie: caccia alle prove in un cavo elettrico
Nuovo sopralluogo da SpiaggiaBonetti: i carabinieri e gli esperti sono tornati nello chalet distrutto per scoprire la verità sull'origine del rogo
Maxi rogo a Portonovo, un nuovo sopralluogo si è tenuto questo pomeriggio nello chalet SpiaggiaBonetti alla ricerca dell’innesco che ha scatenato l’inferno nella notte tra il 29 e il 30 maggio. Alla nuova ispezione hanno partecipato i carabinieri del Norm e del Nucleo operativo, i tecnici della compagnia elettrica che mesi fa hanno effettuato i lavori di potenziamento della linea, elevata da 30 a 80 kilowatt, i consulenti di parte e della compagnia di assicurazione dello chalet, l'avvocato Marica Pecicchia e l’ingegnere bolognese Gianluigi Guidi, incaricato dal pm Marco Pucilli di risolvere il giallo della baia. Dopo la porta sequestrata nel precedente sopralluogo, che verrà analizzata da un esperto dei Ris nominato dalla Procura per individuare eventuali tracce di sostanze acceleranti, sono stati prelevati altri campioni, in particolare tronconi di cavi elettrici, destinati al laboratorio.
Tuttavia, servirà un altro sopralluogo per scavare e risalire al cavo che trasmetteva energia dalla cabina Enel allo chalet e che è stato interrato durante la ristrutturazione del locale eseguita un anno fa. Su quel cavo ora si focalizza l’attenzione degli investigatori, sempre più convinti che l’origine del rogo non sia dolosa, ma accidentale o colposa, riconducibile a un problema dell’impianto elettrico più che a un corto circuito. Intanto, l'avvocato Riccardo Leonardi, che assiste Paolo Bonetti, nelle prossime ore avanzerà un'istanza di dissequestro dell'area interessata dall'incendio per consentire al titolare dello stabilimento di riprendere un'attività di ristorazione di base.