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Cronaca Montirozzo / Via Curtatone

Auto bruciata in via Curtatone: intimidazione per il lavoro dell’agente

Secondo gli inquirenti l'origine del gesto intimidatorio andrebbe ricercata nell'attività professionale del marito della proprietaria dell'auto, un poliziotto. Un testimone quella notte ha visto due giovani fuggire

Proseguono le indagini sul rogo dell’auto della moglie dell’agente della Squadra Mobile, data alle fiamme nella notte tra sabato e domenica in via Curtatone. Secondo quanto riportato dal Messaggero gli inquirenti tendono ad escludere che l’atto fosse indirizzato alla donna, una cuoca in servizio alle scuole Faiani: l’origine del gesto intimidatorio andrebbe infatti ricercata nell’attività professionale del poliziotto.

IL FATTO. La Matiz nera era stata parcheggiata in via Curtatone prima dell’ora di cena di sabato: il rogo è divampato in piena notte ed è stato innescato da una bottiglietta di plastica riempita con liquido infiammabile – probabilmente benzina – e lanciata all’interno dell’auto attraverso la rottura di un vetro. In passato la macchina era stata oggetto di alcune rigature, probabilmente una ritorsione tra vicini per aver parcheggiato in una zona non consentita, ma gli investigatori non collegano i due eventi: il lancio di una molotov è infatti un gesto altamente intimidatorio, che trascende le beghe condominiali.
L’auto dell’agente, una Renault Espace, quella notte si trovava in garage, fatto che potrebbe aver indotto l’incendiario (o gli incendiari) a cambiare obiettivo.

IL TESTIMONE. Un testimone ha visto due giovani di sesso maschile sui vent’anni allontanarsi precipitosamente dall’auto in fiamme, ma purtroppo questo elemento per ora non ha ancora condotto ad un’identificazione. Secondo quanto riportato uno dei due giovani sconosciuti avrebbe lanciato un fischio all’altro prima di cominciare la fuga: segno probabile della sua funzione di “palo”.

Ancora tutto da stabilire, invece, l'eventuale collegamento con il responsabile dell'incendio al box dell'avvocato Berti, nel centro storico, e a quello che distrusse l'auto del primario dell'Inrca Romagnoli, in via Novelli.

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