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Vandali e piromani, si allarga l'indagine: tremano le famiglie dell'Ancona bene

Presunti vandali e piromani in erba che però nulla avrebbero a che fare con i quattro ragazzi identificati come responsabili del rogo al parco di Posatora

Si allarga l’inchiesta della Polizia dopo l’incendio che mercoledì sera ha devastato la parte a valle del parco Belvedere. Ora ci sono altri giovani nel mirino degli inquirenti, allaricerca dei responsabili degli incendi e degli atti di vandalismo avvenuti nelle settimane scorse in vari parti del capoluogo. I poliziotti sono convinti che ad Ancona ci siano più ragazzi appartenenti a compagnie diverse, che magari si conoscono di vista e che trascorrerebbero le loro vuote giornate devastando luoghi abbandonati, come a Portonovo o ad appiccare incendi per provare il brivido del pericolo, come nel parco di Posatora nell’area ex Saveriani. Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal capo Carlo Pinto, stanno setacciando gli ambienti frequentati dai ragazzi perché ragazzi sono i presunti responsabili di altri atti vandalici, tutti anconetani, minorenni e figli di professionisti dell’Ancona bene

Presunti vandali e piromani in erba che però nulla avrebbero a che fare con i quattro ragazzi identificati come responsabili del rogo al parco di Posatora. Uno di questi ultimi già il giorno dopo si era presentato in Questura per ammettere la propria responsabilità e dare la sua versione dei fatti agli agenti che, in queste ore, stanno rintracciando anche gli altri 3 per sottoporli ad interrogatorio. «Giocavamo con l'accendino per noia e la cosa ci è sfuggita di mano. Abbiamo fatto una cazz…» ha detto il giovane reo confesso agli inquirenti, spiegando come il gruppetto stesse chiacchierando del più e del meno, mentre almeno due di loro, in un momento di noia, attivavano e spegnevano un accendino vicino a delle sterpaglie. Come se fossero in attesa di scoprire che cosa potesse succedere. Come in una sorta di roulette russa. Un “gioco” lo hanno definito i 4 minorenni, tutti tra i 16 e i 17 anni e tutti di Posatora. Un’imprudenza che escluderebbe il dolo, cioè l’intenzione di voler davvero appiccare un incendio. Tanto che per ora la Polizia dorica indaga per il reato di incendio colposo anche se nulla vieta che, in una fase successiva, la Procura per i Minorenni possa trasformare la contestazione in incendio doloso, aggravando di molto la posizione dei ragazzi. 

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