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Cronaca

Nel nuovo album una dichiarazione d'amore per Ancona, il ritorno di Stritti all'hip hop

E' uscito il nuovo album "Hip Hop Corn" di Simone Micozzi, in arte Stritti. Un lavoro in cui si siede e dice la sua sulla musica, sulla società, ci racconta dell'amicizia e poi c'è una canzone dedicata alla sua città Ancona

A 14 anni da dal suo ultimo lavoro musicale, torna sulle orme dell’hip hop il cantante, produttore e ballerino anconetano Simone Micozzi. In una parola: Stritti. L’ora “X” è fissata per la mezzanotte di lunedì 8 febbraio quando verrà ufficialmente lanciato sul mercato il suo nuovo LP: “Hip Hop Corn”. Un ritorno alle origini per l’artista dorico che già nel 1997 aveva lanciato la sua sfida al rap italiano con l’autoproduzione “Rappresento”. Ma é un lavoro che guarda anche al presente e si rilancia nel futuro. Nel suo “Hip Hop Corn”, si siede come nella sala di un cinema. Ma in realtà lui sta sul balcone di casa e guarda al mondo, osserva il “baraccone” che c’è oggi sulla scena sociale e musicale e dice la sua. Musica che parla di musica. Ma anche un anconetano che parla di Ancona. Già, perché proprio una canzone delle 15 tracce racconta proprio la città dorica. «Si intitola Ankona con la “k” è fondamentalmente una dichiarazione di amore per la città in cui sono cresciuto - ha detto Stritti - Visto che tanti insultano o quanto meno si lamentano di Ancona, io con il mio gruppo l’A-Team e i Groovin Brothers facciamo controtendenza ed è importante perché a me Ancona ha dato tutto. Anche se a volte mi ha precluso delle possibilità perché non tutti capiscono quanto sia importante coccolare i talenti della propria realtà locale. E allora canto le bellezze di un’Ancona che ha potenzialità sotto ogni profilo, ma dove è anche difficile proporre qualcosa di innovativo». Ed ecco solo un assaggio della serenata di Stritti per Ancona: “Trovai me stesso senza mai fingere di andare ballando tra i tuoi vicoli superando ostacoli colorando muri e scrivendo per gli oracoli. Ogni volta percorrendo nella notte solo, volo, dal centro alle bellezze del molo, ritrovando un me quella barca, ora con un porto come se ogni volta fossi morto e poi risorto”.

Ma “Ankona” è solo un assaggio del cd, che si potrà scaricare anche in digital store, Itunes, Spotify , Amazon e Google Play. A livello musicale Stritti prende in prestito il jazz, il funk, l’hardcore e il raggae. «Ho cercato di non ghettizzarmi e dopo 14 anni di inattività torno con un lavoro interamente prodotto, registrato da me. Dico la mia su ciò che dovrebbe essere l’hip hop da noi oggi. E’ un lavoro Hip Hop, non da Sanremo, ma meno duro, che va un po’ di più sul funk, rinunciando ad un po’ di elettronica che comunque c’è a tratti. Poi ci sono canzoni d’amore, dell’amicizia che mi lega ad un rapper trasferitosi in Bulgaria». Ma Stritti, nato a Roma e trasferitosi ad Ancona a pochi anni, è conosciuto come maestro di ballo. Fu quella la sua vera natura, scoperta fin dai tempi della scuola media, quando vide un gruppo di ballerini in una vecchia festa dell’Unità e capì che avrebbe dedicato la vita al ballo. «Se vuoi ballare devi fare una scuola» gli disse la madre. E così cominciò due anni di danza classica. Poi la moderna. Nel tempo libero era lungo le via di Ancona a ballare Hip hop e Breakdance, in compagnia dei Breaker della vecchia Scuola. Già a quel tempo Simone Micozzi era Stritti, nome nato dalla canzone “Street Dance” del 1987. Andava a scuola con una amico “Massi Russo", che si fece chiamare “Danci”.Da quel momento quel nome, Stritti, è rimasto indelebile. Dopo i primi passi di danza, è arrivato l’Hip Hop, quasi subito. Un unico mito: Michael Jackson. Sono così arrivate le prime serate, le notti in discoteca a suonare, i primi concerti con il gruppo “Non solo nero” fondato con Lizhard. Nel 1997 uscì il suo primo il demo “Rappresento”. E’ stato ballerino in Rai, in un video musicale dei Sottotono, speaker per diverse radio tra le quali Arancia Network e al compleanno di Michael Jackson al Teatro Orpheum di Los Angeles. Nominato come uno dei Pionieri dell’Hip Hop in Ancona della seconda generazione e da sempre fedele al pensiero della  Zulu Nation, è maestro di danza alla scuola di Ancona “La Luna Dance Center”, speaker per il programma “Soul Food” e conduttore sulla web-radio Quba Radio.

Ma che rapporto ha Ancona con la musica? «Ad Ancona ci sono tanti bravi artisti e talenti non sfruttati, a volte anche ignorati. Se questa città fosse più attenta all’humus artistico, nella musica come nella danza, si avrebbe un crescita artistica esponenziale e Ancona potrebbe spendere con un ruolo importante a livello nazionale». Intanto Stritti si gode il momento, il suo nuovo album, i suoi allievi e il suo gruppo: i Groovin Brothers. Proprio con loro, nei prossimi giorni, sarà a Milano ad un grande raduno dove saranno presenti mostri sacri dell’ hip hop internazionale. Stritti e i suoi faranno il loro show e, forse senza l’attenzione che si saranno meritati, rappresenteranno Ancona in Italia.

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