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Cronaca

Storia, fluidità e groove: l'hip hop anconetano che piace in tutta Italia

Tre generazioni di artisti hanno creato ed evoluto lo stile anconetano. Due di loro ci spiegano cos'è e perché riscuote successo

Ancona è da anni tra le capitali dell’hip hop e della break dance, ma lo sanno in pochi. Lo stile dorico è apprezzato e riconosciuto in varie parti del Paese e negli ultimi 30 anni ben tre generazioni di artisti hanno contribuito a generarlo e ad evolverlo. Da Luca Taglioni (47 anni), in arte Iron Glass e pioniere dell’hip hop dorico negli anni ‘80, a Paolo "Swift" Carbonetti (43 anni), fino ad arrivare ad Alessio "Kgi" Giaccaglia (26 anni). E’ stato proprio quest’ultimo, componente insieme a Swift del gruppo Groovin’Borthers, a mettere nero su bianco quello che è lo stile dorico. Lo ha fatto in un video, ispirato dall’atmosfera vintage di un negozio di vinili.

Nel filmato realizzato da Camilla Magnalardo, Iron Glass e Paolo Swift tengono il ritmo seguendo con lo sguardo le evoluzioni dello stesso Kgi in una sorta di passaggio di testimone tra le tre generazioni. Lo stile dell’hip hop dorico, in fondo, è proprio questo: «Il giusto mix tra storia, fluidità, potenza, musicalità, velocità e groove» spiega Kgi. Sono queste le peculiarità che hanno dato ai B-boys anconetani un posto d’onore nel panorama dell’hip hop. Gli stessi Groovin' Brothers, gruppo formato da otto artisti, si sono affermati in vari contest in diverse città italiane. «Abbiamo studiato a fondo le radici di questa arte, le abbiamo evolute e reinterpretate in una chiave nuova  rispettando però la loro storia. Lo stile di oggi è un riassunto del lavoro fatto da altre persone nel tempo” commenta Swift. «Nel video ho cercato di combinare tutti questi elementi e cercare un mix abbastanza potente per rappresentare al meglio la mia città» spiega ancora "Kgi" Giaccaglia che, allievo dello stesso Swift, è uno dei B-boys più conosciuti ad Ancona e non solo.

«Mi sono avvicinato all’hip hop a quindici anni - racconta Giaccaglia- prima giocavo a pallanuoto ma sentivo il bisogno tentare una strada nuova. Vicino a casa mia c’era una scuola e avevo deciso di fare una prova. Ho conosciuto Paolo Swift e fin dai primi passi con lui mi ero accorto che l’hip hop mi aspettava da molto tempo. Da quel giorno non mi sono più fermato». 
 

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