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Cronaca

Finanza: sgominata maxifrode fiscale ai danni dello Stato

3.700 lavoratori, la cui attività era formalmente quella dei promoters. Sarebbero stati ingannati da un'azienda, che garantiva loro di occuparsi di tutte le pratiche fiscali. Per anni hanno evaso il fisco

Sono entrati in azione il "Gruppo Tutela Entrate", guidati da Alfredo Cristofori e il "Gruppo di Polizia Tributaria", guidato da Gianluca Filippi, sotto la supervisione del Comando della Guardia di Finanza  della provincia di Ancona, agli ordini del Colonnello Gianfranco Carozza. Il blitz delle Forze dell'Ordine ha portato a sgominare una società, che faceva lavorare in nero 3.700 lavoratori in tutta Italia. Questi lavoravano formalmente per un'azienda italiana con sede Rimini, ma che aveva una azienda gemella con sede legale a San Marino. I dipendenti lavoravano formalmente come promoters all'interno di grandi catene di supermercati, ignari che l'azienda non versasse nessun contributo sugli stipendi. Tutto è nato dalla segnalazione di un promoter, che lavorava in una grande panetteria di Ancona.

La sede a San Marino avrebbe dovuto riparare l'azienda da controlli del fisco italiano ma questo trucco non è valso all'anziana coppia di Rimini, che gestiva l'intero giro d'affari. L'art. 73 del "Testo Unico sulle Imposte e Redditi" infatti stabilisce che una società è sottoposta alla legge finanziaria italiana quando ha sede legale in Italia o quando la principale attività dell'azienda si svolge sul territorio italiano. Le Fiamme Gialle hanno dunque avviato le indagini, inziaite nel 2010, in collaborazione con le autorità di San Marino e hanno potuto procedere con perquisizioni e al controllo dei bilanci aziendali degli ultimi anni. L'Autorità Giudiziaria ha poi acconsentito al sequestro preventivo di 7 appartamenti, 5 box, 12 terreni per un valore di 1,5 milioni di euro. Si calcola che l'azienda avrebbe evaso oltre 36 milioni di euro di contributi fiscali, 32 milioni di costi non deducibili e una base imponibile Irap di circa 69 milioni. L'Iva evasa è stata quantificata in circa ad un ammontare di circa 7 milioni.

La Guardia di Finanza ha contestato i reati di emissione di fatture false, omessa ritenuta d'acconto e truffa ai danni dello Stato. Sono in corso gli accertamenti per capire l'eventuale complicità delle catene di supermercati dove lavoravano i promoters, visto che queste avrebbero notevolmente giovato dell'azienda, che poteva chiaramente permettersi prezzi fortemente concorrenziali. I promoters, che in molti casi erano veri e propri lavoratori dipendenti, sembrano più parte lesa e, ad oggi, per loro non ci sono reati contestabili. Tuttavia si stanno effettuando controlli tramite l'Agenzia delle Entrate  nei confronti di circa 500 lavoratori marchigiani e 150 su Ancona.

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