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Cronaca

Guarda di Finanza, doppia confisca di 300.000 euro ad un usuraio del fabrianese

L'attività trae origine da un'indagine di polizia giudiziaria, che ha consentito di ricostruire le modalità di concessione dei prestiti e la determinazione del tasso usuraio applicato, che ha raggiunto il 100% annuo

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Ancona, nello scorso mese di maggio, ha eseguito una confisca penale disposta dal Tribunale di Ancona e, successivamente, una confisca di prevenzione disposta dalla competente Sezione dello stesso Tribunale, avente ad oggetto la medesima somma di denaro in contanti, pari a circa 300.000 euro, detenuta da un sessantenne imprenditore fabrianese, S.R. - tuttora agli arresti in quanto condannato per usura. 

L’attività trae origine da una complessa indagine di polizia giudiziaria, conclusasi nel 2013, grazie anche alla collaborazione di alcune delle vittime, tra le quali vari imprenditori, che ha consentito di ricostruire le modalità di concessione dei prestiti e la determinazione del tasso usuraio applicato, che ha raggiunto il 100% annuo.

In particolare, i finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Ancona hanno quantificato l’illecito “giro d’affari” mediante indagini finalizzate all’accertamento del tenore di vita, delle disponibilità finanziarie e, più in generale, della consistenza patrimoniale dell’arrestato, esaminando le attività economiche esercitate dal medesimo ed evidenziando la differnzatra la ricchezza rilevata ed i redditi effettivamente dichiarati al fisco.   

Il Giudice presso il Tribunale di Ancona, sulla base della ricostruzione dei flussi patrimoniali e bancari in capo all’usuraio, ha emesso un provvedimento di confisca per un valore complessivo di circa 300.000 euro, di cui 66.000 in contanti e 227.000 in depositi bancari.   

Ulteriori indagini ed accertamenti patrimoniali condotti ad ampio raggio nei confronti del condannato hanno poi consentito di rilevare una abitualità a delinquere - con conseguente accertata pericolosità sociale - accompagnata da una evidente sproporzione tra redditi dichiarati e somme possedute. Sulla base di tali risultanze, il G.I.C.O., in applicazione del Codice Antimafia, tramite apposita istanza formulata al Procuratore della Repubblica di Ancona, ha ottenuto dal locale Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione una sentenza di confisca delle somme già precedentemente cautelate da vincolo penale.

L’uomo, già conosciuto dal personale della Squadra Mobile, era già stato denunciato e arrestato per stalking, questa volta nei confronti di persone del proprio condominio di Ancona dove vive.

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