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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il green pass obbligatorio anche per andare al ristorante? Ecco le proposte

La proposta di utilizzare il documento per entrare nelle zone in cui gli assembramenti tra giovani sono frequenti è stata lanciata dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, mentre l'Ue invita gli Stati a fare del certificato un lasciapassare per concerti, teatri e ristoranti

"Penso che se vogliamo usare l'estate con serenità, l'idea di utilizzare il green pass per entrare in quei luoghi di città dove l'aggregazione e l'assembramento è impossibile da evitare sia uno strumento che dobbiamo valutare: magari può diventare un incentivo per quei giovani o meno giovani che vogliono divertirsi a vaccinarsi". La proposta arriva da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie Locali Italiane). L'idea dunque è quella di estendere l'utilizzo della certificazione Covid 19 dell'Ue anche per altri scopi che non siano quelli di spostarsi con più facilità all'interno dell'Ue.

Già oggi del resto il certificato verde italiano, che però è un documento diverso dal green pass, è necessario per partecipare a cerimionie civili e religiose come matrimoni, battesimi etc. Si tratta dunque di una strada in parte già battuta dall'esecutivo. Certo, non è chiaro quanto l'idea di Ricci sia effettivamente praticabile dal punto di vista giuridico: è lecito permettere ad alcuni cittadini di frequentare alcune zone che invece restano off limits per altri? A questo domanda dovranno rispondere gli esperti di diritto. Va però osservato che una proposta analoga a quella di Ricci è stata avanzata anche da Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia, che ha invitato gli Stati membri a utilizzare il Green pass non solo "per garantire la libertà di movimento" tra Paesi dell'Ue, "ma anche per altri possibili scopi, come per andare ai concerti, ai festival, a teatro o in ristorante". Una raccomandazione che non rappresenta un cambio di passo da parte della Commissione europea, che ha sempre sostenuto il più ampio utilizzo del nuovo documento. Secondo l'idea di Bruxelles chi non è vaccinato dovrebbe comunque potersi recare nei ristoranti al chiuso o ai grandi eventi, ma solo con un tampone Pcr o antigenico rapido. Quest'ultimo, se con esito negativo, aprirebbe le porte dei luoghi ad ammissione selezionata, ma solo per 72 ore. Insomma, sarebbe una trovata per incentivare quante più persone a vaccinarsi oltre che un modo per contenere i contagi. Il governo Draghi ci penserà? 

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