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Cronaca

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: ultimi incontri in programma

Si conclude il ciclo di appuntamenti in linea con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Domani l’ultimo incontro alla Mole Vanvitelliana

ANCONA - Verso la conclusione il ciclo di appuntamenti inaugurati in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre). Domani (29 novembre) alle 17,30 va in scena allo Spazio Presente della Mole Vanvitelliana l’incontro con Rosangela Pesenti dell’Udi (Unione Donne in Italia). Un appuntamento che fa parte del ciclo “Ogni diritto in meno è uno schiaffo in più”, organizzato dal Comune di Ancona e Amad (Associazione Multietnica Antirazzista Donne). E fino a domani resterà allestita allo Spazio Presente la mostra fotografica “Sconfiggere il dolore con la bellezza” dell'artista palestinese Nidaa Badwan. «Quanto sta accadendo in altre parti del mondo: l'uccisione di Hadis Najafi, la ragazza di 20 anni simbolo delle proteste contro il velo, di Nika Shakarami, 17 anni, di Arnika Ghaemmaghami, 17 anni e delle altre che hanno perso la vita durante le proteste in Iran per la morte di un'altra giovane, Mahsa Amini deceduta lo scorso 16 settembre a Teheran mentre era detenuta dall'apparato iraniano per non avere indossato correttamente il velo islamico, non può non riguardarci - ha affermato l’assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Emma Capogrossi -. Vogliamo essere vicine a queste donne che lottano per un futuro migliore». «L’idea, condivisa con il Comune di Ancona, che offre uno sguardo internazionale sulla condizione femminile – osserva Donatella Linguiti, presidente di Amad - ci permette di riflettere in un 25 novembre più inclusivo, più pieno, più solidale. Le “sorelle” afghane che sono con noi grazie al canale creato dalla nostra associazione ci raccontano di una condizione per cui bisogna lottare insieme, per loro e insieme a loro. Ma anche per noi stesse, perché la radice della violenza di genere, nei regimi o dentro le nostre case, è la stessa. E’ quella del patriarcato e della prevaricazione. Mentre dovremmo lavorare tutti, donne e uomini, per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze, come prevede tra l’altro l’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile».

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