«Non c'è una certificazione sulle manifestazioni LGBT», così ad Ancona ci saranno 2 Pride
Ci sarà il Marche Pride l'8 giugno e la seconda edizione del Love Pride il 29 dello stesso mese
“l nostro percorso è iniziato oramai un anno fa, quando in quattro tra movimenti ed associazioni abbiamo dato vita al Love Pride, organizzato in poco tempo è riuscito comunque, grazie alla grande partecipazione, nell’intento di unire le persone nell’amore e nella rivendicazione dei propri diritti. Ciò che ci aveva spinto ad intraprendere questo percorso era stata la necessità di far emergere le tante difficoltà che ognuno vive nella propria sfera pubblica e privata quando parla di amore, sessualità, famiglia e identità di genere così come quella di dare voce a tutte le differenze che ci caratterizzano, porle in un piano pubblico, condiviso, di protesta. Cosi terminato il primo Love Pride anconetano ci siamo messi subito a lavoro per dar vita al secondo Love Pride in modo da renderlo non solo un unico evento fine a se stesso, ma un percorso condiviso, scelto e voluto dalla cittadinanza tutta”.
Si legge questo in una nota stampa del comitato Love Pride di Ancona che lancia la seconda edizione il prossimo 29 giugno. No, non è lo stesso Marche Pride già previsto sempre ad Ancona il prossimo 8 giugno, che invece fa riferimento al gruppo nazionale di Onda Pride. Sono 2 manifestazioni scollegate e così quest’anno, nel capoluogo dorico si terranno 2 Pride in 2 giorni diversi. A spiegare il perché è Giovanni Purpura di Love Pride Ancona: «Non esiste un vero e proprio Pride perché non c’è una certificazione, dunque ci sarà il Pride che fa riferimento all’Arcigay che fa riferimento a varie associazioni regionali e poi il nostro, quello del 29, il Love Pride, che prosegue con l’esperienza dell’anno scorso». Due eventi diversi dunque e distinti perché, come rimarca Purpura «non esiste una ufficializzazione del Pride del mondo, non esiste un primo vero Pride perché, a dirla tutta, il primo vero movimento di piazza nelle Marche è stato il nostro Love Pride del luglio scorso». Tuttavia nessuna competizione, nessun antagonismo. «Il Marche Pride per noi è valore aggiunto, siamo contenti che ci sia questa nuova realtà che accogliamo ben volentieri» ha detto Purpura, che nei mesi scorsi ha avuto contatti con l’Arcigay Marche e che alla fine hanno scelto di fare 2 manifestazioni distinte «per non sottrarre identità a nessuno dei 2 eventi».
“Non crediamo esista un Pride che abbia più valore di un altro - prosegue la nota stampa - crediamo sia fondamentale lottare davvero insieme unendo tutte le forze dei più disparati mondi, a partire da quello LGBT passando da quello LGBTQIAPK per arrivare alle famiglie cosiddette “tradizionali”. Abbiamo scelto come data il 29 giugno per celebrare i 50 anni dei moti di Stonewall. Il Love Pride è un Pride dal basso, genuino, lontano da strane logiche istituzionali che non ci appartengono. Questo è stato il Love Pride un anno fa ed è questo lo spirito che intendiamo mantenere per questa seconda edizione. Il Love Pride vuole essere un momento di festa in cui si celebra l’amore, quello libero, universale; quell’amore che ha sfondato le mura dei pregiudizi e che ora vuole essere riconosciuto. Ma il Love Pride è soprattutto un momento di rivendicazione: per il mondo LGBTQIAPK, per le donne, per le famiglie monogenitoriali, per le persone gay, lesbiche, bisessuali, asessuali, queer, per chi ha disabilità, per chi ha disturbi mentali, per le persone transessuali, per quelle sieropositive. Contro la violenza di genere, contro gli stereotipi e i pregiudizi, a fianco degli/delle oppressi/e, rivendichiamo l'autodeterminazione di ogni individuo, la libertà di scelta e di movimento. Ora più che mai è necessario ribadire e rivendicare la nostra posizione, in un paese che vede come ministro della famiglia Lorenzo Fontana e come suo braccio destro il senatore Pillon, entrambi promotori della famiglia tradizionale come unica e perfetta; divulgatori di pregiudizi e stereotipi, sono loro che in diverse e svariate occasioni si sono permessi di sminuire e insultare tutti coloro che non si riconoscono nella eterosessualità, di relegare alla donne il ruolo di custodi del focolare domestico, di annullare i diritti civili che si sono conquistati dopo anni di lotte. Troviamo inaccettabile che esponenti e ministri del governo promuovano e partecipino al Congresso della famiglia che si è svolto lo scorso 29 marzo a Verona, un Congresso che ha fatto dell’ideologia e del bigottismo il suo cavallo di battaglia; così come ci opponiamo ai disegni di legge Pillon e De Poli e all’ondata di odio e razzismo portata avanti dal nostro governo. Per questo sentiamo la necessità di riprenderci le strade della nostra città e di mostrare che esiste un Ancona viva e colorata, che non discrimina, un Ancona aperta e solidale che accetta l’amore in tutte le sue forme. Per tutto questo, abbiamo deciso di ricominciare un percorso di eventi di sensibilizzazione che troverà la sua massima espressione Sabato 29 giugno 2019 con una sfilata che festeggerà i diritti conquistati e quelli ancora da conquistare lottando ogni giorno. Ad Ancona non ci serve odio, vogliamo una marea di amore, affinché si dia valore ai sentimenti e no al loro aspetto”.