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Cronaca

«Un angelo che corre e sorride», l'ultimo saluto al piccolo Mattia

L'ultimo saluto a Mattia Luconi, la più giovane vittima dell'ondata di maltempo che ha travolto le Marche. Lutto cittadino nei paesi della mamma e del papà. L'addio della famiglia, dei compagni, delle maestre e dei vigili del fuoco

BARBARA - Aveva soltanto 8 anni Mattia. Il fiume lo ha strappato dalle braccia della mamma, trascinandolo per chilometri. Oggi un'intera comunità lo ha voluto salutare per l'ultima volta. Mattia Luconi, 8 anni, è la più giovane vittima dell'alluvione delle scorse settimane nelle Marche. Oggi, 27 settembre, in centinaia hanno voluto partecipare ai suoi funerali. 

Nel giorno dell'addio è stato proclamato il lutto cittadino nei comuni di Barbara e di San Lorenzo in Campo. I sindaci dei due paesi, dove abitano il papà e la mamma del bambino, si sono stretti così alla famiglia. "Impossibile trovare le parole, oggi è il giorno del silenzio e della preghiera - dice il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini - Ci hai voluto fare l'ultimo scherzetto, ti sei nascosto, caro Mattia, a mamma, papà ai nonni e a tutto il paese a cui tu lanciavi tutti i baci del mondo. Oggi non è un addio, è un arrivederci e prima o poi ci rincontreremo e tu ci farai tana". "Mattia, insegnaci dall'alto, dal cielo dove sei con altri bambini angioletti come te, che siamo dei piccoli individui sulla terra, facciamo tanti errori, sbagliamo, ma forse la natura e tu, dite che è ora di cambiare rotta su tante cose", le parole del sindaco di San Lorenzo in Campo.

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I funerali si sono svolti a Barbara nella Chiesa di Santa Maria Assunta. Il feretro era coperto di corone di fiori bianchi, deposte anche davanti all'altare della chiesa gremita di gente. L'arrivo della piccola bara bianca è stato accolto da un silenzio irreale, papà Tiziano e mamma Silvia hanno accompagnato la bara dentro la chiesa. Anche i vigili del fuoco, impegnati in prima persona nelle ricerche, erano presenti con un picchetto. Decine le persone rimaste all'esterno della chiesa. Sulla bara una foto di Mattia, con lo sfondo delle colline della zona, in una giornata di sole.  

"Mattia insegnaci a vivere con gioia, accoglienza, stupore e amore", le parole di don Paolo Montesi che ha ricordato la vita semplice e serena del bimbo. "Mattia insegnaci a vivere la gioia che tu vivevi quando papà di portava in lambretta in paese e sentivi brezza che accarezzava le guance. - ha aggiunto - Aiutaci a vivere l'accoglienza senza distinzioni perché tutti di fronte a te, quando ti fermavi con lo scooter e papà ti diceva di salutare, gli facevi ciao con la manina, indistintamente a tutti. Aiutaci a vivere con amore l'esistenza senza distinzioni, come invece facciamo noi, tra abili ed disabili, buoni e cattivi, tutto ciò che rimarrà è solo l'amore, il resto cadrà tutto. Aiutaci a vivere lo stupore con cui guardavi le candele accese in chiesa, che incanta lo sguardo dei bambini. - ha proseguito don Paolo - Perdonami se le prime volte ti guardavo un po' accigliato, una parte le accendevi, a volte le gettavi a terra. Mi sentivo disturbato nel silenzio della chiesa, ti chiedo scusa, perché noi potessimo recuperare stupore vita e non dare tutto per contato". 

I compagni di scuola di Mattia sono entrati in chiesa stringendo ognuno una rosa bianca in mano e hanno liberato in aria palloncini bianchi a forma di cuore. "Ti ricorderemo come un angoletto che sorridi e corri spensierato, ti salutiamo con il sorriso, promettendo che rimarremo sempre vicino ai tuoi genitori - le parole della maestra -  Eri la mascotte della scuola, voluto bene da tutti. Ti piaceva correre e stare insieme ai compagni, andavi matto per i biscotti al cioccolato, una gioia stare con te. Faceva sentire bene, sentire la tua tenera manina. Manchi, ciao Matti, ciao piccolino...".

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