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Cronaca Baraccola / Via Giuseppe di Vittorio

Fuga di monossido, si indaga per omicidio colposo: lunedì l'autopsia su Federico

Non ci sono dubbi sul fatto che il dirigente di Ferrovie dello Stato sia deceduto per avvelenamento da monossido. Ma un quadro più preciso lo darà l’autopsia sul corpo disposta dal pm e prevista per lunedì prossimo

Il pm Paolo Gubinelli ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti dopo quanto accaduto all’ingegnere 38enne Federico Volponi, morto nella propria villetta tra Candia e la Baraccola lo scorso 7 gennaio, a seguito di una fuga di monossido di carbonio. Con lui è deceduto il pastore maremmano di nome Belle. Salva per miracolo la moglie: Valeria Contegiacomo, 35 anni medico specializzando in Igiene. A distruggere la serenità di quella giovane famiglia, è stato il gas velenoso sprigionato presumibilmente dall’unica stufa presente in casa, cioè quella a pellet, posizionata nella mansardina all’ultimo piano. Non ci sono dubbi sul fatto che il dirigente di Ferrovie dello Stato sia deceduto per avvelenamento da monossido. Ma un quadro più preciso lo darà l’autopsia prevista per lunedì prossimo

Nel frattempo i Carabinieri di Brecce Bianche stanno lavorando per dare una risposta al principale interrogativo che ruota intorno a questa vicenda: che cosa è successo in quella casa? Per scoprire che cosa ha impedito al monossido di uscire dall’appartamento attraverso i tubi di scappamento, sarà fondamentale l’analisi delle emissioni dei fumi, cioè una serie di accertamenti con cui si valuterà: l’efficenza della combustione, la quantità di monossido prodotto dalla stufa, il tipo di caldaia. Ma soprattutto lo stato della pulizia dei tubi di scarto perché a provocare un’anomala emissione dei fumi potrebbe essere stato qualsiasi impedimento (anche proveniente dall’ambiente esterno) lungo il comignolo, portando la stufa a scaricare i gas all'interno invece che all'esterno, avvelenando la casa dei coniugi anconetani, senza che questi se ne rendessero conto.

Accertamenti da effettuare nella villa ad oggi sotto sequestro e già previsti nei prossimi giorni. Analisi che richiedono metodo. A disposizione della magistratura ci sono i professionisti dei Vigili del Fuoco di Ancona. Anche se non è escluso che il pm possa affidare l’incarico ad un perito esterno. Una cosa è certa: la verità è lì, in quel sistema di caldaia. Perché se ad uccidere l’ingegnere anconetano è stato il monossido, allora significa che c’è qualcosa nel sistema di emissione dei gas che non ha funzionato. E sarà compito degli investigatorio accertarlo. 

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