Appalti truccati, in carcere un funzionario della Regione. Raffica di indagati: lucravano sulla sicurezza degli interventi dei fiumi
Sono in totale 24 gli indagati tra cui dieci imprenditori e cinque funzionari della Regione Marche. I carabinieri forestali ieri hanno eseguito le misure cautelari
ANCONA - Denaro, cene e altri benefit per pilotare gare di appalto pubbliche e affidare i lavori ad una serie di imprese amiche per interventi lungo i fiumi relativi a manutenzione idraulica con tagli di vegetazione per ricavare biomasse combustibili: è questa l’accusa rivolta dalla procura di Ancona nei fascicoli dell'inchiesta iniziata nel 2021 e condotta dal pm Andrea Laurino.
Nella bufera sono finiti il geometra senigalliese Euro Lucidi, 63 anni, impiegato all'ufficio di Pesaro dell'ex Genio Civile, finito ieri in carcere, e altri sette imprenditori residenti nelle province di Ancona, Ascoli Piceno e Arezzo, ai domiciliari in esecuzione di misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Ancona, nell'ambito di un'indagine iniziata nel 2021, condotta dai carabinieri forestali che ieri hanno eseguito le misure cautelari. Si tratta di tutti imprenditori finiti ai domiciliari: i fratelli Marco, Simone e Giacomo Mariotti, della Mariotti Costruzioni di Serra de' Conti, Matteo e Stefano Rozzi, della Duezeta Costruzioni di Ascoli Piceno, Enrico Cesaroni di Castelbellino e Agostino Angeli, della provincia di Arezzo.
Figurano poi altri 16 indagati a piedi libero. Tra questi tre imprenditori e quattro dipendenti della Regione. Le accuse vanno, a vario titolo, dalla corruzione alla turbativa d'asta, falso documentale, truffa aggravata ai danni della Regione e rivelazione dei segreti d'ufficio. Sarebbero cinque gli appalti nel radar della procura dorica relativi ai fiumi Foglia, Esino, Tesino, Metauro e Misa per un importo complessivo di un milione e duecentomila euro. Gli interventi avrebbero pregiudicato la salubrità degli ecosistemi fluviali per ricavare i massimi profitti dalla commercializzazione del legno.