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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Ti brucio casa» poi le mostra la pistola, finto investigatore privato indagato per stalking

I due si erano frequentati per pochi mesi durante i quali la donna è finita spesso in ospedale per le violenze fisiche. L’incubo delle minacce è finito dopo oltre due anni

Prima il comportamento invadente, poi le botte e infine le minacce di morte da quell’uomo che aveva frequentato solo per pochi mesi. “Prendo una latta di benzina e ti brucio casa” era solo uno dei messaggi che arrivavano sul cellulare della donna anche in piena notte. In una occasione si è trovata davanti anche la Beretta che il 55enne le aveva mostrato mentre la malcapitata lo stava aiutando a organizzare un viaggio di lavoro. L’uomo è ora sotto inchiesta per minacce e atti persecutori.

L’incubo è durato due anni anche perché quando la donna lasciava intendere la volontà di avvisare le forze dell’ordine lui rispondeva con messaggi minatori espliciti. Oltre alla minaccia di incendiare casa infatti, sul cellulare della donna arrivavano messaggi del tipo: “Fatti il segno della croce” e “Ce l’hai il loculo? Te lo dico io, ci vai dritta se vai alla polizia”. Durante la breve e tormentata relazione la malcapitata era finita più volte al pronto soccorso a causa delle violenze fisiche. I litigi erano all’ordine del giorno, le botte anche. Alla fine la volontà di uscire dalla persecuzione ha vinto il terrore e l’anconetana si è rivolta alla polizia. In casa del 55enne gli agenti della squadra Mobile hanno trovato la pistola semiautomatica modello 75 che poi si è rivelata essere una scacciacani senza il tappo rosso. Oltre all’arma i poliziotti hanno trovato 25 cartucce, un tesserino e una placca da investigatore privato anche se l’indagato non aveva nessun titolo per svolgere quella professione. Al 55enne è stato consegnato l’avviso di Garanzia e di conclusione delle indagini preliminari e la sua posizione sarà ora vagliata dalla magistratura. 

La donna ha ringraziato i poliziotti con una lettera di riconoscenza: “ “Cari poliziotti, con rispetto e riconoscenza totale, i quali chiamo sin dal primo giorno “i miei angeli”, come vi ho sempre detto sin dal primo giorno…  Grazie, grazie, grazie,  non smetterò  mai di dirlo, per quello che avete fatto con professionalità ed umanità per quello che farete per me e per altre donne nella mia situazione! … Voi ci date la forza, voi mi date la forza per resistere, per non mollare. A me e a  tutte le altre che come me vogliono lottare insieme a voi!”
 

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