Spaccano vetro e serranda al terzo piano: intrusi negli uffici della Uil
Degli estranei sono entrati di notte all'interno del sindacato. Scatta la denuncia contro ignoti. Non è chiaro se è stato un atto vandalico o un tentato furto
Atto vandalico o tentato furto: saranno le indagini dei carabinieri a fare chiarezza sull'intrusione che si è verificata la notte tra domenica e lunedì negli uffici della Uil Fpl, al terzo piano del palazzo di via Michelangelo Buonarroti 1.
Ad accorgersi un sindacalista che lunedì mattina alle 9, dopo aver schiavato l'ingresso, si è accorto che la porta-finestra era rotta e anche la tapparella risultava divelta. A terra c’erano vetri ovunque. Immediata la chiamata al Nue 112 e l’arrivo dei carabinieri sul posto che hanno immediatamente effettuato il sopralluogo. Nulla è stato rubato, anche perché non c'erano cassette di sicurezza o soldi da poter sottrarre. Gli unici elementi di valore erano il pc e la stampante che, però, non sono stati toccati. Così è scattata la denuncia contro ignoti presso la stazione di via Piave.
Non è chiaro se il gesto sia il frutto di un tentato furto da parte di qualche ladro maldestro o di un odioso atto vandalico. Alla fine sono risultati danni per qualche centinaio di euro, a causa della rottura della finestra e della serranda.
«Rimaniamo sconcertati – dichiara Claudia Mazzucchelli, segretaria generale Uil Marche – e ci dispiace perché hanno creato un danno per tutti, non solo al sindacato, visto che queste sono risorse a disposizione della collettività. Se fosse un atto vandalico i responsabili devono sapere che non ci faremo intimidire. Noi continueremo a fare il nostro lavoro come sempre». La Uil Fpl (federazione poteri locali) associa i lavoratori nei settori delle Autonomie Locali, della Sanità e del Terzo Settore. «Sono uffici non facilmente raggiungibili – prosegue Mazzucchelli - e non sono spazi che danno nell’occhio. Davvero non riusciamo a comprendere la natura di questo gesto. Non ci sono cassetti chiusi a chiave o materiale prezioso. Il loro obiettivo non era neppure quello di intrufolarsi all’interno degli appartamenti vicini. Infatti, sono entrati ed usciti passando dall’esterno, senza fare altri giri».