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Cronaca

Operaio gravissimo, la rabbia del sindacato: «Dietro il lusso c'è lo sfruttamento del lavoro»

I sindacati dorici hanno deciso di promuovere una iniziativa di raccolta fondi con trattenuta in busta di un'ora di retribuzione per aiutare nell'immediato il lavoratore bengalese e la sua famiglia

E’ ancora gravissimo M. L. S., l’operaio 37enne di origini bengalesi rimasto schiacciato sotto una porta blindata del peso di 500 chili durante il suo orario di lavoro alla Fincantieri. Immediato l'arrivo della Croce Gialla di Ancona (GUARDA IL VIDEO DEI SOCCORSI) momento parrebbe che la vittima sia fuori pericolo di vita, ma le conseguenze dell’incidente sul lavoro restano molto rilevanti. Infatti l’uomo è ancora ricoverato al reparto di Rianimazione dell’ospedale regionale di Torrette con fratture multiple alle gambe e gravi lesioni al bacino. L’uomo è regolarmente residente ad Ancona e stava lavorando alla costruzione di una nave di lusso per conto di una ditta esterna.

Un fatto su cui la rappresentanza sindacale unitaria (RSU) di Fincantieri pone l’accento perché si è di fronte “all’ennesimo incidente, l’ennesima tragedia scampata per un soffio, una vita che non riprenderà probabilmente tutte le sue funzioni basilari e comunque non sarà più la stessa. Le grandi navi da crociera che hanno rappresentato la rinascita del cantiere navale di Ancona e di cui giustamente tanto ci vantiamo nascondono però un lato molto oscuro e che spesso conviene a tutti non vedere. Lo sfruttamento totale del lavoro è il punto che da anni denunciamo del modello organizzativo che la Fincantieri si è data: lavoro operaio completamente in appalto, appalti che servono solo ad abbattere il costo del lavoro creando così anche una competizione tra le persone disposte a lavorare sempre a minor salario e a minori diritti, oltre che ad una perdita delle professionalità dirette per il cantiere e per tutto il territorio. Il famoso “coordinamento delle lavorazioni” a cui Fincantieri si vorrebbe assurgere, il più delle volte sembra quasi che si trasformi in totale indifferenza per il mancato rispetto delle normative di sicurezza, purché la produzione vada avanti, purché si rispettino i tempi e si anticipino le consegne, purché siano onorati i contratti commerciali. Ma chi rispetta ed onora la vita e la dignità delle persone, in questo modello organizzativo? Le grandi navi superlusso nascondono il peggior sfruttamento del lavoro con stipendi sempre più bassi e molte volte neanche percepiti dai lavoratori, che spesso abbiamo l’impressione nascondere fenomeni di evasione e di elusione fiscale che nel Paese, di cui Fincantieri rischia di essere lo specchio, sono dilaganti, mentre normative di sicurezza che tra l’indifferenza generale vengono disattese e raggirate. Dov’era il “Coordinamento” di Fincantieri che doveva essere messo in campo? Chi controlla che le procedure aziendali e le normative di sicurezza vengano rispettate? Il suggerimento che vogliamo dare a Fincantieri, per il bene di tutta la cantieristica navale italiana, è quello di rivedere il modello organizzativo che intende adottare per preservare la capacità di saper lavorare nel rispetto della miglior tradizione industriale del nostro Paese o si corre il rischio tangibile di perdere ogni capacità di produrre, almeno come è stato fino ad oggi nel rispetto della dignità delle persone”. E’ alla luce di tutto questo che i sindacati dorici hanno deciso di promuovere una iniziativa di raccolta fondi con trattenuta in busta di un’ora di retribuzione chiedendo ai lavoratori di sostenerla e alla Direzione di partecipare con supporto logistico ed economico per aiutare nell’immediato il lavoratore bengalese. “Si auspica e sollecita Fincantieri ad intervenire immediatamente affinchè, soprattutto sulla costruzione 6246 sia garantita sempre la presenza della struttura aziendale pronta a vigilare anche in tema di sicurezza, e non solo di produzione, intervenendo sull’organizzazione del lavoro e non solo sui comportamenti individuali - prosegue il comunicato - Si impegna a segnalare agli enti ispettivi ogni inadempienza in materia di sicurezza e ambiente da parte di Fincantieri”. 

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