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Cronaca

Trappole per ciclisti, pericolo sul monte Conero

E' allarme tra i ciclisti del Monte Conero dopo l'incidente avvenuto ad un loro compagno il giorno di Pasquetta. L'uomo stava percorrendo un sentiero non ufficiale quando ad un tratto è sbalzato dalla sella e ha fatto un volo

E’ allarme tra i ciclisti del Monte Conero dopo l’incidente avvenuto ad un loro compagno il giorno di Pasquetta. L’uomo, un anconetano di 49 anni, stava percorrendo un sentiero non ufficiale quando ad un tratto è sbalzato dalla sella e ha fatto un volo di qualche metro per poi schiantarsi contro un albero. Cos’è successo? E’ proprio l’appassionato a denunciare la brutta esperienza su un forum dedicato alle mountain bike: “Ci sono delle trappole ed oggi ne sono rimasto vittima. Me ne sono accorto dopo essermi rialzato da una brutta caduta, mentre cercavo di capire come mai mi si fosse impuntata la bici”. Cosa ha scoperto? Un fatto quanto meno inquietante: a suo dire la rovinosa caduta sarebbe stata dovuta alla presenza di un filo spinato, tirato a regola d'arte ad altezza ruota lungo un percorso ribattezzato “Matto”. Ma la cosa peggiore è che, dopo un ulteriore controllo, la vittima avrebbe scoperto un altro cavo 200 metri dopo. Insomma, per la community di sportivi anconetani non ci sono dubbi: erano vere e proprie trappole, costruite ad hoc per fare loro del male. Il motivo, almeno per ora, non è dato sapere. Per fortuna la vittima ha riportato solo alcune escoriazioni al braccio, al mento e all’orecchio, poteva andare molto peggio. E pensare che lo scorso 20 marzo, altri biker avevano segnalato alcune corde di nylon Trappola per ciclisti2-2lungo un altro percorso. Ma nessuno gli aveva dato peso più di tanto. Il fatto venne cassato come un episodio isolato, magari frutto di una ragazzata. Ma ora no. Due fili spinati così non possono essere un caso. 

LE REAZIONI DEI CICLISTI. E mentre tutti gli amici gli facevano gli auguri di pronta guarigione, tra i ciclisti saliva la paura: “Sinceramente se devo scendere incrociando le dita, faccio mezz'ora o tre quarti d'ora di macchina in più e vado a Frasassi” scrive proprio il 49enne sul forum. “Dopo una settimana di lavoro, l'unica cosa che voglio è staccare e rilassarmi. Prendo la macchina e vado al Murano o Frasassi” scrive un biker di Monte San Vito. Ma c’è anche chi, senza minimizzare la gravità del fatto, cerca di richiamare alla calma: “Anche se con molta attenzione credo che si debba continuare a girare sul nostro amato monte - scrive un atleta di Polverigi -  se non altro per non darla vinta a questi vigliacchi e soprattutto impegniamoci a rispettare il Conero”.

Dunque c’è allerta tra i frequentatori del monte Conero, almeno da parte dei ciclisti perché, come ha detto uno di loro: «Per il momento c'è solo da stare allerta e segnalare la cosa alle autorità competenti. Poi certo, la cosa migliore sarebbe scoprire chi è stato».

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