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Cronaca

Emanati 4 protocolli per alberghi, villaggi e spiagge: ecco l'estate 2020 nelle Marche

Sono tutte iniziative e protocolli che riguardano varie situazioni ma che hanno un messaggio unico come comune denominatore: «Nelle Marche c’è massima sicurezza da un punto di vista sanitario»

La Regione Marche ha firmato 4 protocolli che decideranno nei minimi dettagli come i marchigiani dovranno affrontare l’estate 2020 sulle spiagge libere, tra gli ombrelloni degli stabilimenti, nei camping (e villaggi) e negli alberghi. Dunque le Marche si preparano alla seconda parte della fase 2 perché la stagione estiva è vicina alla partenza (29 maggio) e per una regione che vive in buona parte di turismo non c’è scelta: riaprire con la premessa di un rigoroso rispetto delle norme anti contagio. Ma sia chiaro: «E’ importante mantenere questa curva epidemiologica perché, se si dovesse riaccendere il quadro pandemico, si torna indietro. Serve senso di responsabilità, dovremo sempre mantenere le distanze sociali e tutte le regole per convivere insieme in modo corretto». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che, insieme all’assessore al Turismo Moreno Pieroni, ha presentato le regole per un’estate sicura nelle Marche. Lo ha fatto in occasione di una conferenza stampa telematica in cui erano presenti anche il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi e l’assessore al commercio Manuela Bora, che ha presentato anche la fase 2 per parrucchieri, ristoranti e bar

Alberghi

Nelle stanze sarà obbligatoria la sanificazione e una quotidiana igiene delle stanze, soprattutto al momento in cui la stanza passa da un ospite al successivo. All’ingresso sarà istituito un percorso con distanziamento, mascherine, e tutti i dispositivi di protezione di cui saranno dotati gli ospiti della struttura ricettiva. Per quanto concerne la ristorazione interna si dovrà sempre e comunque evitare assembramenti. Vietata la formula del pasto a buffet sui vassoi: il buffet ci potrà essere ma dovrà essere servito su piatti singoli dal personale che dovrà essere munito di tutti i dispositivi di protezione: su tutti guanti e mascherine. 

Villaggi e camping

La criticità maggiore riguarda le piscine, i servizi igienici e gli spazi di animazione. Intorno alle piscine i lettini dovranno essere distanziati di 2 metri con obbligo di segnalazione delle attrezzature a disposizione. Dentro la piscina ci dovrà essere una persona ogni 10 metri quadrati e potranno comunque entrare un massimo di 4 persone. I servizi igienici dovranno essere puliti e sanificati più volte a giorno (2 o 3) «per cui è evidente che i titolari di queste strutture dovranno impegnarsi molto» ha detto Pieroni. 

Strutture balneari e chalet 

«Abbiamo deciso di intraprendere un percorso condiviso con Emilia Romagna e Abruzzo, da dove ci hanno già chiesto di condividere i nostri protocolli» ha premesso Ceriscioli. Ombrelloni distanziati ogni 10 metri metri quadrati l’uno dall’altro. Chi prende lettini senza ombrellone dovrà comunque rispettare i 2 metri di distanziamento, salvo si faccia parte dello stesso nucleo familiare. Si consiglia (dunque non obbligatorio) di evitare docce al chiuso e incentivare docce all’aperto. Vietati gli sport di gruppo, sì a sport «ma solo in forma individuale fino a quando non interverranno diverse disposizioni nazionali, poi vedremo con il tempo» ha detto Pieroni. E per gruppi di amici o famiglie diverse che prenotano un ombrellone stagionale da condividere nelle stesse giornate? Non sarà vietato e si potrà fare, ma sarà vietato condividere lo spazio contemporaneamente da più nuclei familiari e comunque, nel passaggio tra un membro (o gruppo) l’altro, sarà obbligatoria la sanificazione dell’area dell’ombrellone.  

Spiaggia libera

Le spiagge libere restano come sempre negli anni passati, libere e aperte a chi non vuole andare nello stabilimento privato. L’unica novità sarà il distanziamento: fra un ombrellone o un lettino e un altro, dovrà essere rispettata la distanza di 4 metri lineari è distanziamento fra ombrelloni 4 metri lineari.

Chi controlla? 

Controlla sempre le forze di polizia locali, in particolare la polizia municipale dei vari comuni, dove i sindaci comunque, lo ha precisato Ceriscioli, «possono fare tanta roba, già alcune di queste regole prevedono ulteriori interventi da parte dei comuni, poi nessuno gli toglie potestà regolamentare che hanno sempre avuto». Il comune denominatore di tutte queste iniziative, ratificate oggi in sede di Giunta regionale, è mandare un messaggio unico a tutti: nelle Marche c’è massima sicurezza da un punto di vista sanitario. 

Marchigiani all’estero

Dunque Marche come regione che non vuole perdere attrazione nei confronti del mondo, al punto che la giunta Ceriscioli ta ragionando anche su un incentivo per portare i marchigiani nel mondo a trascorrere le proprie vacanze estive in sicurezza nella loro regione. 

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