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Fantasma alle muse: intervista a Massimo Merendi

Massimo Merendi, presidente dell'associazione "National Ghost Uncover" è stato ad Ancona per il caso del presunto spettro del teatro delle Muse. Tornerà con una squadra di ricercatori e noi lo abbiamo intervistato

Nel teatro delle Muse si aggirerebbe un fantasma: precisamente lo spettro di una donna. Per questo, la settimana scorsa, é arrivato ad Ancona un gruppo di persone dell’associazione “National Ghost Uncover” per fare delle rilevazioni sul posto. Il gruppo è stato guidato dal presidente nazionale dell’associazione: Massimo Merendi. Noi l’abbiamo voluto intervistare per capire di cosa si tratti.

Di cosa si occupa l’associazione National Ghost Uncover di preciso?

“Io mi occupo da 20 anni di fenomeni di ogni tipo, da due anni e mezzo circa a questa parte abbiamo fondato un’associazione nazionale. Siamo una settantina di persone nel territorio nazionale e il nostro compito è di raccogliere e catalogare fenomeni di ogni tipo che c’erano in Italia negli anni passati. La sorpresa è stata la massa immensa di segnalazioni che abbiamo avuto ex novo, in cui c’è di tutto. Lei tenga presente che il nostro sito ufficiale lo apriremo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo perché abbiamo un mare di file in rete e quando metteremo un fatto, diremo proprio tutto, compresa una nostra risultanza. Controlliamo tutto ovviamente perché purtroppo c’è gente che ha fantasmi nella sua mente e poi è capitato qualche caso di scherzo, anche simpatico, che hanno cercato di farci.”

Quante segnalazioni avete avuto in tutto? Come fate a distinguere i falsi allarmi dai veri casi a cui non si riesce a dare spiegazione razionale?

“Abbiamo avuto 1.200 casi di tutti i tipi, da tutta Italia, in due anni e mezzo. Noi operiamo così: dopo la segnalazione incontriamo chi ci ha chiamato e le chiediamo la fotocopia di un documento perché cose anonime non esistono, ci si incontra, ci si parla e io accetto qualunque racconto dando la buona fede a tutti. Nel momento in cui non appuriamo da subito che è un puro scherzo o che si tratti di problematiche personali, tutto il resto le prendiamo per controllarlo. Nella seconda fase facciamo un sopralluogo nei posti e raccogliamo documentazioni fotografiche, uditive e quant’altro. Poi arriviamo alla terza fase, per cui se il fatto è interessante torniamo una giornata completa o due con una squadra di 4 persone, con tutti gli strumenti di ripresa uditiva, fotografica, del cambio di umidità e due testimoni: uno che crede e uno che non crede nei fenomeni paranormali. Alla fine diamo un giudizio generale e ci sono tutta una serie di casi a cui siamo riusciti a dare una spiegazione empirica e altri a cui non siamo riusciti a trovare riscontri di nessun tipo e li stiamo studiando.”

Cosa si intende per spiegazione empirica?

“Si intende che c’è una spiegazione tecnica, meccanica o elettromagnetica, dove non c’è nulla di paranormale.”

Di cosa parliamo quando ci si trova davanti a situazioni non spiegabili?

“Le cose non spiegabili sono di tre tipi. Il primo è semplicemente quando non siamo riusciti a trovare una spiegazione, ma ciò non significa che non vi sia; il secondo è quando sono capitati alcuni casi di determinati ambienti dove abbiamo documentato cambi di temperature e immagini particolari che non hanno una spiegazione tecnica; infine ci sono alcune situazioni di voci e veri e propri cambi di condizioni ambientali repentine che sono inspiegabili: ci sono persone che hanno visto per qualche frazione di secondo mutare l’ambiente in cui si trovavano.”

Ma si può parlare di spiriti o questi sono un tabù?

“Il termine spirito si può usare benissimo, ci sono persone che ritengono di vederli e dicono di poterci parlare quotidianamente. Però da un punto di vista esterno di un terzo, che riesca a documentarlo, è altra cosa e non abbiamo avuto riscontro. Sono persone che realmente sentono e vivono in una specie di coabitazione con qualcosa, persone normalissime. Diciamo che, scremando tutti i casi, ci sono due e tre situazioni che sono molto particolari, di cui in quest’estate, se riusciremo ad avere un risultato, una la presenteremo in tv in una trasmissione particolare. E’ chiaro che ci sono cose a cui non riusciremo mai a dare spiegazioni e c’è qualcosa oltre la realtà empirica che viviamo, ma quando cominciano a farmi avere registrazioni di immagini, bisogna andarci molto cauti perché in quello c’è di tutto e di più. Soprattutto adesso con l’accesso facile a tante situazioni di manomissioni tecniche.”

Come mai siete venuti proprio ad Ancona?

“Abbiamo approfittato di una testimonianza più eclatante di altre: questa presenza femminile che è stata vista da 4 o 5 testimoni al teatro delle Muse. E’ stata vista da due fruitori dello spettacolo mentre andavano  a salutare in camerino un’attrice ed è stata vista anche in esterno da un dipendente del teatro. Visto che si tratta di due visioni con poche varianti, in un lasso di tempo di sei mesi e visto anche il tipo di persone che non hanno bisogno di farsi pubblicità, l’abbiamo ritenuto un caso molto più interessante di altri.”

Quindi che cosa avete fatto quando siete venuti alle Muse di Ancona? Avete utilizzato dei macchinari particolari?

“Abbiamo fatto un sopralluogo sugli ambienti dopo che si erano incontrati tutti i testimoni che avevano segnalato il caso, ma non abbiamo fatto un controllo di quelli che si fanno in 24 o 48 ore con una squadra istallata sul posto. Abbiamo fatto i rilievi fotografici, abbiamo registrato negli ambienti tutta una serie di possibili radiazioni e campi magnetici per averli come parametro quando saremo la fissi per 48 ore.”

Per fare questo di che macchinari vi servirete?

“Utilizzeremo rilevatori di onde elettromagnetiche e raggi gamma che servono in alcuni orari per vedere qual è la situazione dell’ambiente, abbiamo già fatto delle foto molto dettagliate, poi piazzeremo delle telecamere fisse all’infrarosso, sensori acustici che rilevano qualunque suono e poi avremo a disposizione un macchinario più complesso che rileva le variazioni del tasso di umidità e temperatura, dopo aver visto o sentito qualcosa.”

Insomma per Massimo Merendi l’idea che esista qualcos’altro oltre ciò che vediamo non è un tabù, ma quando si tratta di analizzare dei casi specifici l’obiettivo è studiare e documentare con cautela e razionalità. Gli “scovatori di fantasmi” sono aperti a tutto ma, anche gli associati che credono fermamente negli spiriti o chi sostiene di aver avuto esperienze paranormali, parte dall’idea che ci possa essere statisticamente una spiegazione pratica e empirica molto più semplice “perché così abbiamo visto che è”, ha detto Merendi. Insomma niente è dato per scontato e niente è dato per assodato fino a prove scientifiche certe, l’unica cosa di cui è molto certo il Merendi è che “i fantasmi non sono mai pericolosi, se non quelli che abbiamo nella nostra testa e nel nostro cuore”.
 

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