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Cronaca

Export, ancora in calo (-3,2%) i distretti industriali delle Marche

Sono questi i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

Ancora in calo l’export dei distretti delle Marche: il primo trimestre del 2017 si è chiuso con una variazione del -3,2%. Il dato è negativo e inferiore al totale dei distretti italiani (+6,4%), e a quello della manifattura regionale (+1,1%). E’ evidente che i distretti marchigiani hanno risentito del terremoto dello scorso anno che ha colpito le province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo.

Sono questi i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. «A rallentare l’export regionale – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – è stata la frenata subita nei mercati emergenti (-4% le esportazioni) e in particolare verso India, Turchia, Repubblica Ceca e Arabia Saudita. Di contro segnali confortanti arrivano finalmente dalla Russia che diventa il mercato emergente dove si registra la maggiore crescita di export in questo inizio 2017 (+11,3%). Si evidenza, anche, un calo dell’export verso i mercati maturi (-2,7%), a causa della frenata delle vendite in Austria e Stati Uniti, mentre continua il buon andamento in Svizzera». 

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro a luci e ombre: chiudono il primo trimestre del 2017 in espansione 4 distretti su 9. In crescita l’export delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+17,3%) grazie all’ottimo andamento delle vendite negli Stati Uniti, in Francia, nel Regno Unito, in Polonia, in Germania e Cina; bene anche il distretto degli strumenti musicali di Castelfidardo (+2,5%) con buone performance in Tunisia, Svezia e un balzo di vendite in Cina e Belgio.

Positivo il quadro congiunturale di due su quattro distretti del sistema modadella regione a partire dalla pelletteria del Tolentino (+6,1%), grazie ai flussi verso i mercati albanese, britannico, nipponico e polacco; molto positiva poi la dinamica della jeans valley del Montefeltro (+7,9%) trainata da Svizzera, Svezia e Germania. Sostanzialmente stabili le calzature di Fermo (-0,3%), principale distretto regionale, che soffre nei primi due mercati di sbocco (Germania e Stati Uniti), ma si riprende in Russia. Ha chiuso, invece, il primo trimestre 2017 in territorio negativo l’abbigliamento Marchigiano (-2,5%).

Secondo trimestre consecutivo in calo per il cartario di Fabriano (-10,6%) a causa della forte riduzione delle esportazioni in India, dopo il balzo di export verso questo mercato da metà 2015 fino al terzo trimestre del 2016. Inizio 2017 negativo per le aree distrettuali del sistema casa. Le cucine di Pesaro (-12,6%) sconta perdite in quasi tutti i principali mercati di sbocco. Anche il distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano chiude in calo (-21%), a causa degli arretramenti subiti in molti sbocchi commerciali, soprattutto in Francia e Regno Unito.

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