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Cronaca

Subsonica svolta per Ancona: «Il porto antico sempre più cuore pulsante dei grandi eventi»

Con il concerto dei Subsonica si apre l'era dei grandi eventi in banchina. Appuntamenti come il festival "La mia generazione" possono attirare imprenditori e promoter per rendere questo luogo una grande arena culturale

Il Porto Antico sarà sempre di più il grande cuore pulsante degli eventi musicali e culturali in città. E' questa l'idea dell'assessore alla cultura e alle politiche giovanili Paolo Marasca che punta moltissimo sul concerto dei Subsonica sabato 7 settembre in questo spazio grande e suggestivo del centro. Il live si inserisce all'interno del calendario del festival La mia generazione che si svolge dal 5 all'8 settembre tra la Mole e il porto appunto.

Assessore, si parla di quantità ma soprattutto di qualità del festival. Quest'anno secondo lei l'asticella si è alzata rispetto alla scorsa edizione?

«Sì, rispetto alla prima edizione le aspettative sono molto alte ed è giusto che sia così. I primi due, tre anni di un nuovo progetto culturale sono cruciali. Diciamo che sono due le novità importanti: prima di tutto la sperimentazione del Porto antico come spazio per concerti ed appuntamenti importanti. Infatti, come amministrazione comunale cerchiamo di lanciare lo spazio, d’accordo con l’Autorità portuale, per creare eventi che attirino persone, movimento e spettacolo. E' importante valorizzare questa zona perché in Italia non è così facile trovarne di così belle. In secondo luogo c'è l'internazionalizzazione del festival. In calendario c'è il concerto dei Deus, un band straordinaria che si esibisce in una tappa praticamente unica in Italia».

Ci consiglia un altro concerto del calendario da non perdere assolutamente?

«Ti dico il concerto dei La Crus che si riformano appositamente per questo festival e perché altrimenti Mauro (Ermanno Giovanardi, direttore artistico del festival ndr) mi licenzia! Scherzi a parte: ce ne sono talmente tanti che è dura scegliere. Conviene vederli tutti».  

Parlavamo del Porto come spazio di grandi eventi. Cosa immagina per questo luogo in futuro? 

«E’ una realtà difficile da riscontrare in altre realtà nazionali: abbiamo un luogo bellissimo e l’idea di utilizzarlo come si potrebbe fare con un’arena di una grande città all’aperto è sicuramente interessante. Possiamo attrarre nuovi investitori privati e promoter. Insomma, appuntamenti come quelli del festival La mia generazione rappresentano una vetrina importante e serve a stimolare l’immaginario di chi vuole intraprendere».

Quest’anno tra mostre fotografiche, concerti e festival l’offerta culturale in città non è sicuramente mancata o sbaglio?

«Sì ma non è finita, anzi. Settembre sarà un mese pieno di eventi, è solo che con questo festival si chiude il periodo all’aperto. In realtà il calendario prosegue in una specie di flusso continuo a partire dal Kum festival di Massimo Recalcati e dal Corto Dorico, appuntamento immancabile in città».

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