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Cronaca

Eutanasia, l'Ass. Coscioni contro la Regione: «Trappola burocratica, pronti ad agire»

Lo ricordano in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, sul caso di Mario (nome di fantasia), paziente marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni

«La precisazione della Regione Marche sul parere del Comitato etico conferma la gravità della trappola burocratica che è stata tesa contro Mario da 14 mesi. La Regione forse dimentica che, su questo, lo scorso 9 giugno i giudici del tribunale di Ancona si sono già espressi, con un'ordinanza immediatamente applicativa, passata in giudicato e definitiva». Lo ricordano in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, sul caso di Mario (nome di fantasia), paziente marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni.

«Con quella sentenza - puntualizzano i vertici dell'Associazione Coscioni - il tribunale di Ancona aveva ordinato alla Asur Marche - azienda sanitaria unica regionale- di eseguire tutte le verifiche necessarie a stabilire che Mario fosse in possesso delle 4 condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale. Il Comitato etico lo ha fatto, ha accertato che Mario rientra dunque nelle condizioni stabilite dalla Consulta per ottenere l'aiuto al suicidio, ma non ha validato le modalità tecniche per l'autosommnistrazione del farmaco. Ciò che la Regione non dice, nella sua precisazione, è che la responsabilità di definire delle procedure tecniche non è del malato, ovviamente, ma del Servizio sanitario, che però si rifiuta di farlo».

«Se necessario e se i tempi dovessero dilatarsi ancora - avvertono Gallo e Cappato - siamo pronti, ancora una volta, ad azionare tutti gli strumenti necessari per far rispettare il diritto di Mario a porre fine alle proprie sofferenze».

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