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Cronaca

Omissione d'atti d'ufficio, "Mario" denuncia l'Asur Marche: «Vivere è una tortura»

Il 43enne ha deciso di sporgere denuncia in procura per omissione di atti d'ufficio contro i vertici apicali dell'Asur Marche. Lo fa sapere l'associazione Luca Coscioni in una conferenza stampa

Si vede negato il proprio diritto all'aiuto al suicidio. Denuncia. E' la prima volta che succede in Italia. Mario (nome di fantasia per tutelare la privacy) 43enne tetraplegico da 10 anni in seguito ad un grave incidente, ha sporto denuncia presso la Procura di Ancona per omissione di atti d'ufficio nei confronti dell'Asur Marche e della dottoressa Nadia Storti, direttrice generale dell'azienda sanitaria regionale marchigiana in qualità di rappresentante legale. Lo fanno sapere l'avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni che si occupano della vicenda e che, questa mattina, erano in piazza Cavour per una conferenza stampa sull'argomento. «Mario sta vivendo una vera e propria tortura - ha spiegato l'avvocato Filomena Gallo, codifensore di Mario e Segretario Associazione Luca Coscioni - da parte dello Stato e del presidente della Regione Francesco Acquaroli, che pure ha responsabilità in materia regionale. E' sottoposto ad una condizione di sofferenza contro la sua volonta e contro la legge. C'è una sentenza della Corte Costituzionale di incostituzionalità che deve essere solo applicata, non c'è bisogno di atti successivi. Inizierà un'indagine e la magistratura lavorerà per arrivare ad un rinvio a giudizio». In sede di indagine, poi, si andranno ad accertare altre ipotesi di reato qualora ce ne fossero. 

IMG_1171-2«Quest'uomo - ha detto Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni - ha deciso di combattere la sua battaglia fino in fondo. Ci ha spiegato anche questa mattina, quando siamo andati a trovarlo, che non si è lasciato andare nonostante le sue condizioni. Sta seguendo tutte le cure prescritte dal personale medico con massima diligenza ma è chiara quale sia la sua scelta. A giugno del 2020 mi aveva contattato per chiedermi informazioni perché voleva mettere fine alla sua vita in Svizzera. Noi l'abbiamo messo a conoscenza della sentenza della Corte e della possibilità di agire legalmente nel suo paese. Da lì è iniziato tutto».

L'ordinanza del Tribunale 

Il Tribuale civile di Ancona aveva disposto che l'Asl verificasse le condizioni del paziente tetraplegico per l'accesso al suidicio assistito in attuazione della "sentenza Cappato". Ad un mese di distanza dall'ordinanza l'azienda sanitaria non ha ancora attivato la procedura. Mario, il 12 luglio, aveva deciso di diffidare l’Asur Marche, con lo scopo di avvertire l'azienda sanitaria che, in caso di silenzio, si sarebbe provveduto nelle sedi opportune. Trascorsi oltre 30 giorni dalla diffida senza che l’Asur Marche si sia attivata o abbia motivato il proprio silenzio, il 43enne ha deciso di procedere in sede penale.

In attesa di una risposta Mario aveva inviato una richiesta di attenzione al ministro Speranza che aveva risposto attraverso una lettera pubblicata su La Stampa. «Il ministro - prosegue Cappato - ha fatto un gesto molto importante, ha rispoto ad un cittadino e ha spiegato in poche parole che serve uniformità a livello nazionale su questo tema. Allora cosa vogliamo fare? Attendiamo i tempi dei tribunali o il governo centrale ritiene doverso garantire l'uguaglianza di applicazione dei diritti a tutti i cittadini?». 

La denuncia arriva ad un anno dal primo contatto di Mario con l'Asur, per la richiesta di accesso al suicidio assistito. «Le conseguenze della denuncia - si legge nella nota stampa - laddove si incardinasse un procedimento penale nei confronti dei soggetti apicali dell’Asur Marche, potrebbero essere quelle di una condanna in sede penale per non aver provveduto ad un atto dovuto, ovvero la verifica delle condizioni di Mario, la cui fonte giuridica era rinvenibile sia nel dettato della Corte Costituzionale sulla cui base la richiesta di Mario era stata formulata più di un anno fa, sia nel provvedimento del tribunale di Ancona che ha ordinato all'azienda sanitaria di effettuare la verifica delle condizioni di Mario».

Duemila firme raccolte per il referendum

La conferenza di questa mattina è stata anche l'occasione per fare il punto sulla campagna referendaria sull'eutanasia legale. Giacomo Clementi, referente ad Ancona ha detto: «Grazie all'impegno di tutti tra i venti tavoli organizzati ad Ancona e Numana sono state raccolte duemila firme in poche settimane. Volevo ringraziare gli autenticatori, gli avvocati e i consiglieri comunali che hanno collaborato. Senza di loro sarebbe stato impossibile raggiungere questi risultati. Stsera saremo a Numana, in piazza Santuario, dalle 18 alle 23. I moduli saranno disponibili fino a metà settembre». Cappato l'ha definita una «risposta straordinaria a livello nazionale. Abbiamo superato le 750mila firme oltre 500mila raccolte ai tavoli e 250mila raccolte online a cui si aggiungeranno le firme nei Comuni italiani». 

La politica 

Presente alla conferenza stampa anche il capogruppo del Pd in Regione, Maurizio Mangialardi, che ha anticipato in merito alla vicenda giudiziaria: «Lunedì presenterò un'interrrogazione all'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, perché la parte politica non può essere esente da questo percorso. C'è una denuncia all'Asur ma c'è sempre qualcuno che può e deve dare un'indirizzo». 

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