rotate-mobile
Cronaca

Droga, immigrazione e terrorismo, operazione Talassa al porto: più di mille controlli e 2 denunce

Nelle giornate di giovedì e sabato sono state 4 le principali attività investigative: immigrazione clandestina, controllo documenti, controllo auto di lusso e verifica trasporto merci

Quasi 20 camion passati sotto scanner, decine di tir controllati attraverso il rilevatore di battito cardiaco per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, circa 1.200 persone identificate e due uomini denunciati per danneggiamento. Sono questi i numeri del porto di Ancona dove, tra giovedì e sabato, gli agenti della Polizia di Frontiera Marittima, in sinergia col compartimento Stradale e Guardia di Finanza, hanno dato il via all’operazione Talassa. Un giro di vite a livello nazionale in tutti i principali porti d’Italia per individuare e monitorare le grandi rotte dell’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani. Ma anche per contrastare il terrorismo internazionale e più in generale la criminalità transfrontaliera. Nella mappa dell’attività investigativa non poteva mancare il porto di Ancona come osservato speciale, almeno per due motivi. Primo perché negli ultimi anni è emerso come la frontiera dorica fosse strategica per le reti terroristiche e il reclutamento di jihadisti, al punto da portare la Procura Distrettuale ad aprire un’inchiesta sul caso Luigi Delnevo, il genovese di 24 anni morto combattendo in Siria nel 2013 e reclutato ad Ancona. Secondo perché lo scalo anconetano è stato e resta un crocevia per il traffico di armi, stupefacenti, ma soprattutto di migranti. Infatti proprio nei due giorni di controlli serrati gli agenti della Polmare anconetana, guidati dal dirigente vice questore Stefano Santiloni, hanno fermato e reimbarcato nel primo traghetto disponibile 5 cittadini stranieri irregolari. Tutti sorpresi dai poliziotti nel tentativo di entrare illegalmente in Italia attraverso un traghetto proveniente dalla Grecia. Con la speranza di eludere i controlli, si sono agganciati all’ultimo momento agli assi dei tir in procinto di sbarcare.

Operazione Talassa, ecco i sensori speciali per scoprire gli extracomunitari irregolari - VIDEO

I primi sono stati due uomini di origini afghane rintracciati sotto un mezzo pesante a pochi minuti dall’inizio del controllo straordinario, al via intorno alle 15 di giovedì alla banchina Nazzario Sauro. Non solo clandestini perché, in teoria, ad essere bloccati e reimbarcati ci sono anche gli stranieri che si presentano con mezzi di sostentamento insufficienti a far fronte all'ipotetico soggiorno lei cui motivi vengono presi a verbale durante l’intervista doganale. Dunque, seguendo delle apposite tabelle fornite dal Ministero dell’Interno sul rapporto tra disponibilità economiche e giorni di permanenza, i poliziotti possono valutare l’incompatibilità tra i due fattori e, di fronte ad un cittadino proveniente da un paese extra Schengen, possono bloccarlo. Nelle giornate di giovedì e sabato sono state 4 le principali attività investigative: immigrazione clandestina, controllo documenti, controllo auto di lusso e verifica trasporto merci. Decine i tir sbarcati dalla penisola ellenica e deviati sulla banchina per essere sottoposti al rilevatore di battito cardiaco (GUARDA IL VIDEO). Di cosa si tratta? E’ un macchinario che funziona come un sismografo. Viene collegato a dei sensori connessi ai 4 punti di maggior pressione del mezzo pesante e capaci di analizzare l’eventuale presenza di vibrazioni in pochi minuti. Se al termine dell’elaborazione dati, i punti sono tutti stabili, si accendono di colore verde sul monitor, altrimenti lo schermo emette luce rossa e i poliziotti procedono al controllo del container per verificare la presenza di persone o animali. Non un metodo infallibile, anche perché il rilevatore fu brevettato nel 2000 quando i tir arrivavano pieni di clandestini e oggi la taratura del rilevatore rende più difficoltoso captare le vibrazioni di una o due persone, soprattutto in un’area come il porto, dove le onde d'urto sono molte.

Operazione Talassa, controlli della Polizia al Porto

Fondamentale anche il controllo dei passaporti e relativi visti per chi proviene da paesi considerati a rischio perché legati al terrorismo internazionale o perché considerati canali di flussi migratori. Soprattutto alla luce dei dati del 2017: uno straniero su 3 ha tentato di entrare in Italia passando per il porto di Ancona con documenti falsi. A servire la Polmare c’è un computer collegato ad una piccola macchina in grado di leggere ogni passaporto, anche il suo chip in caso di documento biometrico. Sul pc si può verificare in tempo reale non solo se il documento è valido, ma anche se lo stesso corrisponde alla persona che lo ha fornito e se quella stessa abbia o no dei precedenti penali o segnalazioni di alcun genere. Attenzione speciale per chi arriva da paesi del Nord Africa, Medio Oriente o Turchia e Siria. Sempre nelle giornate dell’operazione Talassa, sono state infatte passate al setaccio diverse auto di lusso: l'obiettivo è scongiurare possano essere imbarcati mezzi rubati. Sono infine 20 i container scortati in zona Mandracchio per essere sottoposti ai raggi x dello scanner alla ricerca di presunti carichi di droga o armi. Tutto in regola, almeno in questi giorni, per un lavoro meticoloso che ha impegnato più di 100 tra uomini e donne delle varie forze dell’Ordine. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Droga, immigrazione e terrorismo, operazione Talassa al porto: più di mille controlli e 2 denunce

AnconaToday è in caricamento