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Cronaca

Un marchigiano su quattro con la bionda in bocca, scatta il divieto anche all’aperto

Approvata all'unanimità dal consiglio regionale. Marconi, Udc-Popolari: «Non si fumerà più davanti le porte degli ospedali»

Punta alla riduzione dei fumatori, alla tutela dell'ambiente e di chi non fuma la proposta di legge approvata oggi all'unanimità dall'Assemblea legislativa. Lo evidenzia il capogruppo Udc-Popolari Marche, Luca Marconi, relatore di maggioranza del testo legislativo. Con il piano regionale triennale per la lotta al tabagismo introdotto dalla normativa verranno individuate misure finalizzate alla prevenzione, all'assistenza a chi intende smettere di fumare e alla tutela dei non fumatori e dell'ambiente attraverso interventi rivolti alla protezione dei luoghi pubblici e di aggregazione dai rifiuti prodotti da chi fuma. 

«In particolare la legge prevede – prosegue Marconi - la creazione di centri antifumo per accogliere i fumatori virtuosi che vogliono smettere. Scatta, inoltre, il divieto di fumo nei luoghi all'aperto prossimi agli ingressi delle strutture sanitarie, come gli ospedali, ambulatori residente protette, e una forte azione di prevenzione verrà fatta non solo nelle solite scuole, ma soprattutto presso le famiglie e gli adulti, perché diventino testimoni virtuosi dell'antitabagismo presso i giovani e in particolare i loro figli». 

I dati regionali

Nelle Marche, secondo i dati del Sistema di Sorveglianza Passi per il periodo 2014-2017, una persona su quattro fuma (23,7%). Organizzazione mondiale della Sanità segnala che il fumo di tabacco è la prima causa evitabile di morte prematura nel mondo. Ogni anno sono 6 milioni le persone che muoiono per malattie legate al fumo di sigaretta, mentre il fumo passivo causa il decesso di oltre 600 mila non fumatori. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si stima che in Italia il fumo provochi da 70 mila a 83 mila morti all’anno. La fascia d’età con la più alta percentuale di fumatori in Italia, così come nelle Marche, è quella compresa tra i 25-44 anni, il 33,7% uomini mentre per il 24,1% si tratta di donne.

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