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Cronaca

«Quanto sono belle le sinistre di Ancona, che gnocche», politico ex Lega a processo per diffamazione

Un post pubblicato sul suo profilo inguaia l’ex leghista Maurizio Lamonea e tre utenti che avevano commentato con frasi ai limiti del body shaming

ANCONA - Erano in presidio, in piazza della Repubblica, a favore dei migranti e dei porti aperti, e il giorno dopo sono finite su un post Facebook con tanto di foto e commento offensivo: «Guarda quanto sono belle le sinistre di Ancona, che gnocche». La pagina social era quella dell’ex leghista Maurizio Lamonea, 68 anni, candidato al consiglio comunale, che ora è finito a processo per diffamazione aggravata dall'utilizzo del mezzo social. Insieme a lui, per le stesse accuse, devono rispondere anche tre utenti del web che avevano commentato a quel post con frasi denigratorie nei confronti delle donne ritratte. A processo quindi ci sono anche Luigi Bonolo, della provincia di Treviso, Liana Gualdi, di Varese e Raffaele Sottile, di Ascoli Piceno. Per il pm Ruggiero Dicuonzo, che ha firmato il decreto di citazione a giudizio, i tre avrebbero contribuito a diffamare tre manifestanti di sesso femminile, che si sono poi riconosciute nelle frasi disprezzanti quali «belle come una cloaca», «il cervello si è trasformato in grasso», «femministe brutte di cacca».

Frasi ai limiti del body shaming per denigrare l’aspetto fisico di una persona. Il post era stato ripreso e denunciato da Selvaggia Lucarelli e aveva varcato i confini regionali. Il processo si è aperto mercoledì al tribunale di Ancona, davanti alla giudice Alessandra Alessandroni, e le tre donne si sono costituite parte civile con gli avvocati Massimiliano Galeazzi e Giacomo Gnemmi. In caso di condanna è di un risarcimento devolveranno l’intera cifra alle Ong che salvano i migranti. Era il 12 giugno del 2018 quando avevano partecipato al presidio promosso dalla associazione universitaria Gulliver e in solidarietà alla nave di salvataggio Acquarius, con a bordo centinaia di migranti, in attesa di permessi delle autorità italiane per entrare nei porti siciliani. Il giorno è stato pubblicato il post Facebook. Uno dei tre commentatori accusati di diffamazione aggravata, Bonolo, ha chiesto tramite il suo avvocato Fabrizio La Rocca, di patteggiare e il procedimento per lui è stato rinviato al 13 dicembre. Per gli altri il processo proseguirà il 29 marzo. Le linee difensive punteranno sulla paternità o meno dei post pubblicati.

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