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Cronaca Castelbellino

Castelbellino, il Gip conferma la custodia cautelare in carcere

C'è ancora molto da capire sulla dinamica di quelle tre ore da incubo vissute dalla 23enne osimana, soccorsa da una task force di Carabinieri. Ieri lui ha parlato col gip Pallucchini, spiegando la sua versione dei fatti

Ha parlato il 31enne di Castelbellino, accusato di aver sequestrato e violentato una sua conoscente di 23 anni di Osimo. Ieri di fronte al gip Alberto Pallucchini, l’uomo ha difeso la sua posizione sostenendo che quel rapporto sessuale sarebbe stato consenziente. Difeso e assistito dagli avvocati Cinzia Molinaro (in foto) e Angelo Borrelli, ha risposto a tutte le domande del giudice cercando di spiegare la sua posizione all’interno di questa sgradevole vicenda. Ma forse i suoi motivi non hanno convinto il magistrato, che non solo ha convalidato l’arresto di sabato, ma ha anche confermato la misura di custodia cautelare in carcere

Cinzia Molinaro-2LE DUE VERSIONI. Ancora molti gli aspetti da determinare con chiarezza. Anche perché la versione di lei e quella di lui sono completamente diverse. Gli inquirenti sostengono che sabato scorso i due hanno trascorso del tempo insieme ad Ancona. Poi si sono messi in macchina per andare a Castelbellino. Già in quel tragitto sarebbe nato uno scontro verbale. Forse lui ha preteso ciò che l'amica non voleva e così, di fronte al rifiuto, sarebbe sfociata la violenza. Uno stupro  che sarebbe proseguito fino alla casa di Castelbellino. E’ lì che poi sono intervenuti i carabinieri, in un’azione congiunta da parte dell’Arma di Jesi e Osimo. Totalmente diversa la versione del ragazzo, che ha detto di aver passato la mattinata a Portonovo con lei. Poi sarebbero andati ad Osimo, dove si sarebbe consumato un rapporto sessuale consenziente. Poi, senza nessun problema, i due amici si sarebbero diretti nello jesino per mangiare una pizza a casa sua. Tuttavia l’uomo ha confermato che ci sarebbe stato un diverbio con la 23enne, dove sarebbero anche volati degli schiaffi, ma secondo lui nulla di più.

L’indagato, in sede di interrogatorio di garanzia, ha sostenuto di essere legato alla giovane da un profondo e lungo legame di amicizia che quel giorno si sarebbe trasformato in qualcosa di più. Ma a pesare contro il 33enne c'è il referto medico del pronto soccorso di Jesi che confermerebbe il fatto che la ragazza ha subito degli abusi. 

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