Diego lascia la clinica: «Urby is back, ho lottato ma non chiamatemi "leone"»
«No, non sono stato un leone, perché i leoni non piangono le lacrime che ho pianto io e solo grazie alla mia famiglia e soprattutto alle donne della mia famiglia sono riuscito a trasformare quelle lacrime in coraggio»
«E’ finita, oggi esco…Urby is Back». E’ l’incpit del post Facebook con il quale il consigliere comunale Diego Urbisaglia ha salutato la clinica di riabilitazione che lo ospitava dopo la lunga degenza dovuta al Covid. Incubo finito, stavolta davvero, perché Urbisaglia torna a casa. La foto da lui stesso postata su Facebook parla da sola: borsa in spalla all'uscita dalla struttura, ma soprattutto sorriso stampato sul volto.
«Non chiamatemi "leone"»
«No, non sono stato un leone, perché i leoni non piangono le lacrime che ho pianto io e solo grazie alla mia famiglia e soprattutto alle donne della mia famiglia sono riuscito a trasformare quelle lacrime in coraggio- scrive il consigliere nel post- Non sono stato il più forte, ma ho avuto amici e persone che mi vogliono bene che la forza me l'hanno tirata fuori con le loro telefonate e il loro sostegno espresso in vari modi. Non sono stato il più sfortunato, perché in questi mesi, dalla rianimazione alla clinica ho visto con i miei occhi come la vita può colpire più duro di quanto ha colpito me. Però io c'ho messo un sacco di pazienza e costanza, ho lottato per ogni singolo centimetro di recupero, sempre al motto di #piùdiierimenodidomani (GUARDA IL VIDEO) e #pianopianojelafamo e questo non me lo toglie nessuno. Di questo mi dico bravo da solo- continua Urbisaglia- ho provato sulla mia pelle come la sanità pubblica e quella privata possono salvarti la vita e rappresentare delle eccellenze di cui tutti noi possiamo e dobbiamo essere orgogliosi», scrive Urbisaglia, che ha voluto ringraziare i medici dell'ospedale regionale e quelli della clinica che lo ha ospitato dopo la degenza, ma anche: «ogni singolo ausiliario, oss, infermiere, fisioterapista, tutte grandi persone oltre che grandi professionisti che in qualche caso sono diventati anche grandi amici. Ho promesso che non farò polemiche con chi la vita me l'ha messa a rischio, anche perché ho imparato che per certe cose ci pensa il karma. Fa tutto lui, ed è pure gratis».
«Torno a casa»
«Adesso torno dai miei adorati figli, dalla mia famiglia, dai miei amici, dalla mia Ancona insomma alla mia vita con una gran voglia di recuperare il tempo perduto ma con due obbiettivi importantissimi, il primo è tornare al 100% (i dottori mi dicono che sono ad un 90%), finendo il percorso di riabilitazione iniziato, il secondo di poter indossare di nuovo e il prima possibile la divisa dei Vigili del Fuoco che sono la mia seconda famiglia. A tutti quelli che mi sono stati vicini, e sono veramente tanti, mando un abbraccio virtuale in attesa di rivederci per darne uno reale. Vi voglio bene davvero, Diego».