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Cronaca Montirozzo / Via Carlo Crivelli

Delitto di via Crivelli, procedimento ad alta tensione: minacce al Pm e proiettili al perito

Intimidazioni arrivate pochi giorni dopo la decisione del Gip di nominare Ariatti come perito incaricato di valutare la capacità di intendere e di volere di Antonio Tagliata al momento del duplice omicidio

Sale ai livelli di guardia la tensione intorno alle indagini per l’omicidio di via Crivelli. E’ infatti emerso come il pm Andrea Laurino (prima titolare dell’inchiesta e ora riassegnato per dedicarsi all’inchiesta su Banca Marche) sia stato vittima di minacce telefoniche, ascoltate durante una serie di intercettazioni a cui stavano lavorando i Carabinieri di Ancona. Ma un ulteriore salto di qualità nell’opera intimidatoria è stato fatto di recente quando, due settimane fa circa, è stata recapitata una lettera con delle minacce di morte e dei proiettili allo studio dello psichiatra Renato Ariatti. Guarda caso, pochi giorni dopo la decisione del Gip di nominarlo perito incaricato di valutare la capacità di intendere e di volere di Antonio Tagliata al momento del duplice omicidio. 

Fatti incresciosi, che hanno costretto la Procura di Ancona a mobilitarsi per prevenire fatti simili, mentre Ariatti, ha rimesso il mandato. Pesantissime le minacce contenute nella lettera, in cui si intimava al professionista di non rendersi «complice dei giudici» ma di fare in modo che Antonio venisse «aiutato e curato», cioè affidato ad una struttura clinica e non ad un carcere, come quello torinese, dove il ragazzo è attualmente rinchiuso e che è dotato di un reparto di osservazione psichiatrica intensiva. Ma le minacce non finivano qui: l'anonimo ha scritto che i familiari di Ariatti sarebbero stati «sgozzati come maiali» se il contenuto della missiva fosse stato reso noto. Plico anonimo e proiettili, spediti dal Sud Italia, sono stati presi in consegna dai carabinieri di Bologna che, coordinati dalla procura emiliana, conducono accertamenti per risalire al mittente. Per gli investigatori, i sospetti ricadono comunque sul padre di Antonio. Motivo per il quale la procura dell'Aquila ha emesso nei suoi confronti il divieto di avvicinarsi al pm Laurino. 

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