Corso Mazzini: la guerra dei dehors, venerdì scatta il divieto
I commercianti divisi sul provvedimento, sono già partiti i primi ricorsi al Tar. Il paradosso del divieto: tra un mese tutti gli esercenti potranno già rimontare pedane e gazebo
Venerdì prossimo 16 Marzo i commercianti e i ristoratori di Corso Mazzini dovranno applicare il provvedimento della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche. Questo impone che, in tutte le aree di ristoro al di fuori di bar, ristoranti e pizzerie, vengano tolti ogni sorta di gazebo e pedane per lasciare spazio al massimo a tavolini, sedie e ombrelloni. Tutte le altre strutture però potranno essere reinstallate per il periodo estivo che va dal 15 Aprile al 15 Ottobre.
Il provvedimento, a firma del soprintendete Giorgio Cozzolino, è tale per cui non vi sembra spazio per deroghe o alternative che vedano un intervento più leggero, in quanto l’interesse per il mantenimento architettonico e artistico della Fontana del Calamo e dell’ex convento dei Domenicani, è d’importanza prioritaria.
Prevedibile la reazione a dir poco contraria di alcuni commercianti, come Gabriele Capannelli della Bontà delle Marche, che denuncia l’atteggiamento passivo del Comune di Ancona nell’adottare il provvedimento e ha dichiarato di aver ritenuto doveroso ricorrere al Tar per difendere la sua attività. Di contro c’è anche chi ritiene giusto questo provvedimento come Tiziana Giorgi della Gioielleria Giorgi: “Secondo me è stata approvata una cosa molto giusta perché non è corretto che queste pedane e questi baracchini stiano tutto l’inverno ad occupare suolo pubblico senza poi essere utilizzate. E’ bene quindi toglierli e lasciare questo Corso agli anconetani nel periodo invernale. Per me - specifica la Giorgi – possono mettere lo stesso quantitativo di tavolini di sempre ma non d’inverno.”