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Cronaca Rione degli archi

Degrado, Ballanti attacca: «Archi dimenticati tra feci, sporcizia e degrado»

A parlare è Daniele Ballanti che attacca nuovamente l'Amministrazione comunale riguardo lo stato di degrado nel quartiere Archi

«Ancona, luci ed ombre. Solo pochi mesi fa lo sfavillio di luci e iniziative in centro e miseria appena fuori Porta Pia, il limite della città fino al 1789. Gli Archi, o meglio Borgo Pio, il vero nome del quartiere, con i suoi portici era considerata la passeggiata sul mare e lo è stato fino a pochi anni fa. Un quartiere di botteghe, pescatori, popolare, nel senso vero e nobile del termine. Fino a un paio di decenni fa. Ora un quartiere multietnico, forse troppo a giudicare dalle persone che si incontrano, in quella che era la passeggiata bene del passato, dove numerose attività commerciali hanno abbassato le saracinesche e la sporcizia regna sovrana. Quartiere che non merita l’incuria alla quale l’ha condannata la disattenzione pubblica. Non è sufficiente il mercatino del sabato, né la mostra dell’antiquariato». A parlare è Daniele Ballanti che attacca nuovamente l'Amministrazione comunale riguardo lo stato di degrado nel quartiere Archi. 

«Occorrono interventi di pulizia, bonifica - continua - fin dal primo lotto degli Archi, il numero 1 da Porta Pia, basta osservare bene il lastricato, sporco, unto, e soprattutto alzare gli occhi in alto e si scopre uno scenario di degrado e forse non solo. Soffitti in più punti aperti dai quali si vedono le famose cannucciaie, tubi di scarico, intonaco caduto. I capitelli delle colonne sono nidi di piccioni, con decine di centimetri di feci stratificate da chissà quanto tempo, non da un mese, ma da anni, finestre nel porticato coperte letteralmente da feci di piccioni. I dissuasori anti-piccioni posizionati tanto tempo fa in vari punti rovinati o inesistenti, segno di mancanza di controlli e manutenzione. Scenari davvero pietosi, che stridono con la Mole Vanvitelliana di fronte, il Polo museale voluto dall’amministrazione, un gioiellino con il degrado attorno. I pochi italiani che si incontrano denunciano lo scivolamento costante nel degrado di questo caratteristico quartiere, che dicono “ormai perduto e dal quale fuggire, tanto chi ci sta qua non si accorge nemmeno dello schifo, si sono abituati e dalle zone dalle quali provengono sono abituati a ben peggio. Si può accettare che Borgo Pio rimanga in questo stato? Che gli anconetani e i negozianti continuino la fuga? L’appello all’amministrazione e alla politica in generale: aprite le vostre sedi elettorali qua, di negozi non affittati ce ne sono a volontà, non solo in centro dove farsi belli per tentare di vincere è facile. E soprattutto niente promesse, chi aveva il compito di fare poteva già averlo fatto e chi promette oggi il 25 giugno deve iniziare a pulire, bonificare e riprendere per mano questo quartiere caratteristico, Borgo Pio, gli Archi, un tempo popolare e nobile ma oggi tristemente in degrado! Questa la speranza!».

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