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Cronaca

Sognava il Real Madrid, il calcio piange Daniel Marinelli

Il terribile incidente di domenica mattina lo ha portato via, ma rimarrà per sempre nel ricordo di chi gli era vicino. Daniel era un ragazzo solare, corretto che amava e rispettava profondamente il suo sport

ANCONA - Tutta la comunità è sotto choc. La morte di Daniel Marinelli, giovane calciatore di 18 anni e figlio dell'ex presidente dell'Ancona Andrea Marinelli, ha colpito tutti. Il terribile incidente stradale di domenica mattina, ha sconvolto l'intera città e nessuno quest'oggi riesce ancora a credere che il 18enne non ci sia più.

L'AMORE PER IL CALCIO. Daniel non era solo un ragazzo speciale, pieno di vita e sempre con il sorriso in volto. Era anche un calciatore sognante, di quelli che vivono ed amano visceralmente il proprio sport. Lui al calcio aveva dato tutto, non senza momenti di difficoltà. Quattro anni fa aveva subito un brutto infortunio al ginocchio, che gli aveva precluso la possibilità di svolgere alcuni provini con delle squadre importanti. Da sognatore qual era però, non si era arreso, continuando a lottare e sudare per raggiungere ciò che voleva. Lorenzo, amico e compagno di scuola dell'istituto Caggiari di Ancona, ci racconta come Daniel avesse già "programmato" con ironia la sua carriera calcistica: dalle prime esperienze in Serie A dove avrebbe avuto poco minutaggio, a quelle nella categoria cadetta, per poi ritornare nella massima competizione italiana dove avrebbe fatto il salto di qualità, raggiungendo la maturità calcistica, per poi approdare nel Real Madrid, la sua squadra dei sogni. Lo diceva sempre, con quel suo sorriso, tra sogno e ironia. Il calcio è stato per Daniel una seconda pelle, anche nel momento della tragedia. Nel portabagagli della sua auto non mancava mai la borsa della sua squadra, la stessa borsa trovata dai Carabinieri lungo la statale di Marotta, a pochi passi dalla Panda bianca, distrutta dopo il terribile incidente.

IL RICORDO DEL BORGHETTO. Dopo l'esperienza con le giovanili dell'Ancona, attualmente Daniel giocava da attaccante con la Juniores del Borghetto 1972: «Daniel giocava con il numero preferito che era il 6 - ci racconta il segretario Claudio Taddei - Era un ragazzo sempre con il sorriso pronto, al quale piaceva divertirsi. Aveva fatto molte amicizie in squadra essendo un tipo molto solare. Quest'anno, nonostante giocasse con gli Juniores, era stato convocato alcune volte anche in prima squadra. Credevamo molto in lui e nella sua crescita sportiva.» 

I COMPAGNI DI SQUADRA. Daniel era un calciatore generoso, sempre pronto ad aiutari i compagni. Insomma uno di quei giocatori che chiunque vorrebbe avere in squadra. Il suo amore per il calcio però non lo manifestava solamente all'interno del rettangolo di gioco. Un suo compagno ci racconta che proprio sabato scorso, Daniel aveva raggiunto i ragazzi della prima squadra negli spogliatoi al termine della partita: «Lo conoscevo da poco ma ho subito capito che era un ragazzo che amava quello che faceva - ci racconta Mattia, giocatore della prima squadra - Sono senza parole per quanto accaduto.»

IL CORDOGLIO DELLE SOCIETA'. La notizia ha viaggiato velocemente sul web, rimbalzando sui vari social network. Tanti i messaggi di vicinanza che sono arrivati alla famiglia ed alla società sportiva, anche da parte di altre compagini calcistiche: «La Società Ascoli Picchio FC 1898 - ha scritto con una nota sul suo sito ufficiale - esprime le più profonde condoglianze all'ex Patron dell'Ancona Calcio Andrea Marinelli per la prematura e tragica scomparsa del figlio Daniel.» Cordoglio anche dalla Jesina Calcio che ha manifestato la propria vicinanza per il «gravissimo lutto che ha colpito la famiglia Marinelli».

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