Ospedali riuniti, Cisl Fp: «No esternalizzazione della cucina aziendale»
La Direzione dell’AOU, il 16 agosto scorso, ha comunicato e richiesto un confronto per l’esternalizzazione della cucina dell’ospedale Regionale, una volta terminati i lavori di ristrutturazione e adeguamento a norma dei locali
La Cisl Funzione pubblica delle Marche dice no all’esternalizzazione del servizio cucina presso l’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. La Direzione dell’AOU, il 16 agosto scorso, ha comunicato e richiesto un confronto per l’esternalizzazione della cucina dell’ospedale Regionale, una volta terminati i lavori di ristrutturazione e adeguamento a norma dei locali e attrezzature della cucina, iniziati nel 2014.
Per la Cisl Fp Marche è inaccettabile il metodo: «l’Azienda ha pubblicato, contestualmente alla richiesta del confronto con le Organizzazioni Sindacali e la RSU Aziendale, una determina a firma del direttore Generale per la procedura di affidamento del servizio di ristorazione Ospedaliera, dove si è già deciso di esternalizzare il servizio cucina. Il confronto fatto in questo modo appare solo un obbligo contrattuale, un cosiddetto pro-forma. Dalla nota inviata si deduce che dal mese di aprile 2018 è stata incaricata una ditta per individuare la migliore soluzione per decidere se esternalizzare il servizio senza nessuna informativa in merito. Inoltre nessun documento è stato inviato per conoscere le risorse impiegate per il ripristino dei locali e i costi l’appalto, dati necessari per un confronto vero. La Cisl Fp Marche ricorda che i lavori di ripristino della cucina, durati quattro anni, sono stati effettuati per permettere la preparazione dei cibi in loco con il personale dipendente, un impegno assunto dalla precedente Direzione. La preparazione dei pasti all’interno dell’Azienda è garanzia di qualità a tutela dei pazienti, per questo la Cisl Fp Marche ribadisce la necessità di ripristinare il servizio cucina come era prima dei lavori e come attualmente avviene per il presidio Salesi, anche perché in molti casi gli appalti teoricamente convenienti, nel tempo, si sono dimostrati onerosi».