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Cronaca

Ad Ancona il primo corso in etnopsichiatria, per aiutare i rifugiati

È rivolto a mediatori culturali e organici delle questure, si organizza in tre moduli e aiuterà gli operatori a relazionarsi con richiedenti asilo e rifugiati vittime di violenza e tortura

Parte ad Ancona, nell’ambito del progetto “Super-abile”, il primo corso a livello regionale di etnopsichiatria per gli operatori che nelle province di Ancona e Macerata si occupano della presa in carico di richiedenti asilo e rifugiati vittime di violenza e tortura.

Nello specifico, il corso si rivolge a mediatori culturali, personale dei servizi sanitari territoriali, organici delle Questure e delle Prefetture, oltre che, naturalmente, alle varie figure professionali coinvolte nei progetti “Super-abile” e “Sprar”.

Tre i moduli didattici previsti dal corso. Il primo riguarderà le basi di antropologia culturale applicata, con una particolare attenzione alla riflessione critica sui concetti di cultura, migrazione, identità etnica e culturale, globalizzazione, mediazione, asilo, trauma e violenza. Il secondo modulo, invece, verterà sulla presa in carico di richiedenti protezione internazionale, con lo studio dei paradigmi del trauma, l’antropologia della violenza e i bisogni specifici dei rifugiati. Il terzo, infine, mirerà a fornire ai corsisti gli elementi per un utilizzo dell’etnopscihiatria come strumento di interpretazione della realtà e di intervento sulla stessa, la valutazione psico-sociale dei casi e l’individuazione dei casi emblematici.

È prevista inoltre una sessione pratica di supervisione e follow-up che dal mese di gennaio, a cadenza bimestrale, porterà gruppi di professionalità miste (psicoterapeuti, assistenti sociali, operatori legali, ecc.) a seguire in percorsi d’accompagnamento alcuni casi specifici.

Le lezioni, organizzate dal Circolo culturale Africa di Ancona e dal Gruppo umana solidarietà di Macerata, saranno svolte dai docenti dell’associazione Frantz Fanon di Torino.
 

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