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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Smembrata la task force dell’indagine, Caglioti tuona: «Rivoglio i miei vigili»

Il maggiore Marco Ivano Caglioti ha scritto una lettera ai vertici del Comune per chiedere il ripristino della squadra di vigili che si è occupata dell'indagine per corruzione

Una lettera di due pagine con cui il maggiore Marco Ivano Caglioti, comandante della sezione giudiziaria della polizia municipale, chiede la ricomposizione della squadra di agenti che ha partecipato all'indagine "Ghost Jobs". Lo stesso Caglioti, nelle righe indirizzate al presidente del consiglio comunale, al direttore e al segretario generale del Comune, ripercorre le misure che hanno portato alla riorganizzazione degli uffici della sua sezione. In particolare, alla richiesta di poter avere un agente in più, Caglioti racconta di aver avuto come risposta la sottrazione di due vigili rimpiazzati con personale di minore anzianità di servizio, in un caso "con sospettabile rapidità". Un fatto su cui è già intervenuta la politica con Berardinelli di Forza Italia e Eliantonio di Fratelli d'Italia

Caglioti è stato recentemente sospeso dal servizio per non aver comunicato ai vertici della Municipale l'attività degli ultimi mesi, motivazione a cui è seguita una replica dal Comune, che ha invece ricondotto la misura ad altri procedimenti svincolati dall'indagine. La certezza è che dovrà stare fermo per 10 giorni, ma già da ora chiede il ripristino della squadra per poter continuare l'inchiesta sul Comune. Alla lettera Caglioti ha anche allegato alcuni documenti, per la precisione i vari ordini di servizio che hanno determinato gli spostamenti di personale.

La lettera integrale

«Premesso che appare pleonastico non riferire circa gli esiti dello sviluppo investigativo che hanno investito diversi soggetti del Comune di Ancona, parzialmente descritti dalla stampa, e dove hanno collaborato solo una parte dei componenti della sezione di Polizia Giudiziaria del Comando scrivente, il Sig. Dirigente Generale Comandante Dr.ssa ROVALDI Liliana, ha insistentemente cercato di avere notizie nel merito, in tempi e con modi irrituali, nonostante le plurime informazioni già date dallo scrivente circa il contesto delle indagini stesse che risultavano blindate, nominativamente, dal segreto istruttorio . Per altro, era stata data informazione, alla stessa, con nota scritta, dove stante la rilevanza di quanto in essere, si chiedeva l'implementazione con una unità, in ausilio alla P.G., con la facoltà di scegliere l'alternanza dei turni e nel rispetto dei servizi programmati, quali centrale operativa, turni notturni, ecc. Ciò detto, inspiegabilmente veniva sottratta una unità, per l'appunto alla sezione di P.G., (Sov. DE LUCA Steven), destinandolo provvisoriamente ad altra sezione con O.D.S. 11/2019, prot 85768 del 24/05/2019, poi confermato con O.D.S. nr. 12 prot. 91672, del 4 giugno 2019, ed infine assegnato con O.D.S. nr. 31/2019 (prot 178995 del 6/11/2019) al quartiere nr. 5; quest'ultima destinazione in evidente contrasto con le precedenti disposizioni. Sempre con l'O.D.S. nr. 31/2019 (prot 178995 del 6/11/2019), veniva sottratta allo scrivente ufficio un'altra unità, Sov. C. MOSCA Alessandra, destinandola al "controllo delle frazioni e sostituzione dei quartieristi", con decisione attuata con sospettabile rapidità (dalla comunicazione all'assegnazione della nuova destinazione trascorrevano appena due giorni, con ordine perentorio di sgomberare l'ufficio. Quanto sopra, di cui non si discute la competenza, appare sospetto in quanto i colleghi DE LUCA Steven e MOSCA Alessandra hanno, in particolar modo la seconda, una anzianità di servizio che gli avrebbe permesso di occupare altri uffici, ove attualmente sono impiegati soggetti con minore anzianità (ad esempio Sovr. DI STEFANO Maria Grazia matr. 70, Sovr. ASTUTI Laura matr. 71, Sovr. RAGAGLIA Gloria matr. 72, Sovr. ZINGARETTI  Stefania 73, Ass. FOGLI Ilaria matr. 83, Ag. DI DIO Gaetano matr. 92, a fronte della MOSCA Alessandra matr. 61). Oltre a ciò, si è avuto modo di constatare che MOSCA Alessandra è stata sostituita dall'Ass. DI DIO Gaetano (matr. 92) nell'ufficio di P.G., quest'ultimo avendo esperienza pressochè nulla della materia e, si ribadisce, con anzianità di molto inferiore alla MOSCA Alessandra. Singolare anche è il fatto che al Sovr. Capo GAMBINI Daniele la Dirigente Generale Comandante Dr.ssa ROVALDI Liliana, in data 07/10/2019, gli abbia ordinato lo sgombero immediato dell'ufficio che occupava, prontamente eseguito, per fare spazio alla P.O. (DI BENEDETTO Oscar) che però rimaneva libero sino alla data odierna e, quindi, per altro il funzionario inottemperante alla disposizione data. A seguito dell'attività operativa eseguita in data 07/11/2019, ben conosciuta agli indirizzi, in data 08/11/2019 alle ore 08,,45 lo scrivente congiuntamente al Sovr. Capo GAMBINI Daniele si apprestavano a contattare la Dirigente Generale Comandante Dr.ssa ROVALDI Liliana nei pressi del proprio ufficio. Avuta la sua presenza, veniva richiesto un rapidissimo colloquio al fine di renderla edotta di quanto accaduto. Ciò anche perché, la stessa, in tempi e modi irrituali aveva (come già sottolineato), chiesto informazioni sull'attività e poiché, avendo il procedimento raggiunto una discovery almeno parziale, era atto dovuto informarla su quanto eseguito nei limiti del riferibile. La Dirigente Generale Comandante Dr.ssa ROVALDI Liliana con modi freddi e distaccati, evidenziando un malcelato fastidio, testualmente rispondeva che non aveva tempo da dedicarci. Si ripeteva l'invito con analoga risposta. Tutto quanto sopra, nello spirito di quanto dichiarato dal Sig. Sindaco, che si auspica tempi investigativi rapidi, finalizzati alla conclusione delle indagini, e poiché le persone allocate ad altra sede (Sovr. DE LUCA Steven e Sovr. Capo MOSCA Alessandra)  hanno  in maniera importante partecipato all'attività investigativa ed al fine di evitare che lo spostamento  possa essere interpretato quale punizione od come un metodo per intralciare il prosieguo delle indagini, si rappresenta la necessità di ripristinare lo status quo ante dell'ufficio di P.G. Quest'ultimo ufficio non subirà rallentamenti nell'attività in quanto presenti sia la P.O. che l'Ag DI DIO Gaetano che comunque non potrebbero essere di ausilio all'indagine, in quanto quest'ultima particolarmente complessa ed articolata, eseguita e conosciuta nei particolari dalle componenti sopra indicate. Al fine di evitare sterili considerazioni, non si riferiscono altri gravi fatti lesivi dell'operatività dello scrivente ufficio, ma anche delle persone, che oramai da lunghi anni si occupano di P.G. per altro con risultati riconosciuti in maniera positiva, ma per i quali ci si mette a disposizione per eventuali chiarimenti. Al presidente del Consiglio per competenza e per l'inoltro ai singoli capigruppo».

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