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Cronaca Castelfidardo

Ventitré morti nella casa di riposo, esposto del sindaco: «Ritardo nelle comunicazioni»

Roberto Ascani si è rivolto alla Procura per far chiarezza sulla situazione dei contagi al Mordini di Castelfidardo: «Aumento dei decessi del 216%»

Ventitré morti in poco più di un mese: la strage di anziani ha colpito anche il Mordini, la casa di riposo di Castelfidardo inaugurata nel 2018 dalla Cooss Marche. Di tutti i decessi, solo 6 sono stati ricondotti al Coronavirus, ma il sindaco Roberto Ascani vuole vederci chiaro e per questo si è rivolto alla magistratura: ha presentato un esposto in Procura per presunti ritardi nella comunicazione dei contagi.

«All’inizio ci venivano negati i casi, poi dopo l’ennesima segnalazione che ci perveniva, sono arrivate le prime conferme - spiega il sindaco di Castelfidardo -. Da quasi un mese sto aspettando i risultati dei vecchi tamponi: in via non ufficiale sappiamo che si sono verificati una quindicina di contagi tra ospiti e personale della struttura. L’Asur e Medici senza Frontiere hanno effettuato dei sopralluoghi, ma a quanto pare non sono state rilevate irregolarità». Nella relazione dell’Asur, inviata martedì, si conferma che nella casa di riposo fidardense sono state attuate tutte le principali misure per il contenimento del virus: gli anziani sintomatici sono stati collocati in un’ala dedicata e anche gli asintomatici sono stati isolati nelle loro camere. «Ma dal 12 marzo sono avvenuti 23 decessi degli ospiti, alcuni dei quali poi trasferiti e spirati nelle strutture ospedaliere, con un incremento del 216% rispetto allo stesso mese del 2019 - spiega Ascani -. In 14 giorni ci sono stati 19 morti, poi l’emergenza si è placata, con 4 decessi dal 26 marzo ad oggi. Possibile che solo 6 siano riconducibili al Coronavirus? Mi sono rivolto alla Procura perché ci è stato comunicato in ritardo il dato dei contagiati e non ci venivano fornite risposte ufficiali, nonostante i solleciti. Ho chiesto ripetutamente che venissero effettuati tamponi a tutti: so che negli ultimi due giorni finalmente li stanno eseguendo sulla sessantina di ospiti e sul personale». 

Screening del personale con funzioni di Polizia e tamponi estesi a tutti i residenti e operatori della Residenza protetta Mordini: è questa la misura di prevenzione e di sicurezza ritenuta prioritaria dall’Amministrazione, che ha avviato l’iter per l’acquisizione di un congruo numero di test immunologici validati dal Ministero della Salute, da processarsi poi attraverso il laboratorio analisi dell’Asur di Loreto. «Sottoporre a test le forze dell’ordine che operano in prima linea per il controllo del territorio, assistendo la popolazione e vegliando sul rispetto delle quarantene e delle misure del decreto #Iorestoacasa, ritengo sia un passaggio di fondamentale importanza a tutela non solo dei componenti il Comando di Polizia Locale e la Stazione di Carabinieri, ma anche di tutte le persone che intercettano nello svolgimento del servizio», spiega il sindaco Ascani. Quanto alla residenza protetta Mordini in zona Acquaviva, sono stati finalmente eseguiti i tamponi a tutti i degenti ed operatori, come sollecitato ripetutamente nelle settimane scorse all’Asur. Sei i decessi accertati riconducibili a complicanze indotte dal Covid - comunica il sindaco in una nota - ma il raffronto con lo stesso periodo dell’anno passato (18 morti a marzo 2019, 39 a marzo 2020) «fa emergere una realtà ben più complessa, tanto che l’Amministrazione ha presentato un esposto in procura. La situazione sembra essersi stabilizzata, ma l’ultimo lutto ha fatto drammaticamente lievitare a quota 23 le vite che si sono spente in questo devastante periodo». 

STRAGE DI ANZIANI NELLE CASE DI CURA, INDAGA LA PROCURA 

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