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Cronaca

Il Coronavirus svuota le chiese, sospese le messe: abolito il segno della pace

I Vescovi delle Marche si adeguano all'ordinanza regionale: via l'acqua benedetta, niente catechismo e funerali solo in forma ristretta

Domenica niente Messa: tutte le celebrazioni eucaristiche, feriali e festive, sono sospese fino al 4 marzo. Per i funerali, sono consigliati riti brevi e con i parenti stretti. Abolito il segno della pace, via l’acqua benedetta. E l’ostia dovrà essere ricevuta in mano, non in bocca. Sono alcune delle drastiche misure adottate dai Vescovi delle Marche per contrastare la diffusione del Coronavirus nelle chiese, dopo l’ordinanza emessa dal governatore Ceriscioli che vieta provvisoriamente ogni manifestazione pubblica, di qualunque genere, a scopo precauzionale.

Queste le regole disposte dai Vescovi marchigiani: 

  1. Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangano aperte al culto e alla preghiera individuale.
  2. Sono sospese le celebrazioni eucaristiche feriali e festive fino al 4 marzo 2020.
  3. Per i funerali, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma breve e con i parenti stretti.
  4. Nelle S. Messe anche private si ometta il segno di pace e si riceva la S. Comunione sulla mano, e non in bocca.
  5. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
  6. Le benedizioni Pasquali sono sospese fino al 4 Marzo 2020.
  7. Per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.
  8. I servizi della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali che prevedono contatto con il pubblico siano sospesi. 

«Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune - spiegano i Vescovi delle Marche -. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi. Molte nostre riunioni non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione. In questo periodo non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni nei nostri luoghi abituali. Cerchiamo di vivere questo tempo forte di Quaresima in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica - concludono i Vescovi -. Affidiamo tutti alla materna intercessione della Madonna di Loreto patrona delle Marche e invitiamo a pregarla in famiglia con il Santo Rosario». 

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