Una scena normalissima, senza età: un giovane che riaccompagna a casa in auto la sua ragazza dopo una festa di compleanno, portandola al sicuro davanti al suo portone. A un certo punto però lei si accorge di qualcosa di strano: “C’è un uomo”, dice spaventata al suo fidanzato.
Vestito di nero, berretto in testa, aria furtiva: è chiaro che non si tratta di un vicino, bensì di un ladro, che si prepara ad entrare in azione.
I fatti sono successi a Osimo, nel quartiere Sant’Agostino, attorno alle 2 del mattino tra martedì e mercoledì: il ragazzo, figlio di un carabiniere, mantiene tutto il sangue freddo possibile e senza scendere dall’auto punta gli abbaglianti contro la siluette del criminale, suonando il clacson all’impazzata. Nel frattempo vengono chiamati i carabinieri, mentre il giovane autista comincia a fare retromarcia per ostruire l’unico accesso alla via, nel tentativo di sbarrare la strada al ladro.

Sono attimi di tensione: la giovane coppia è chiusa in auto e fronteggia a meno di tre metri un criminale che per quanto ne sanno potrebbe anche essere armato. L’intruso però non si fa prendere in contropiede, e dopo aver scavalcato la recinzione di una villetta lì vicino scappa per i campi, fra il latrato furioso dei cani del circondario, sovraeccitati dal rumore.

Questione di attimi e giungono le gazzelle dei carabinieri, per raccogliere la testimonianza della coppia: un uomo maturo, sui 30-40 anni, non si sa se italiano o straniero, anche se gli uomini dell’arma hanno una loro idea, e parlano di bande di albanesi o rumeni attive da tempo in zona, le cui azioni si erano ultimamente ridotte grazie all’opera di pattugliamento e prevenzione operata dagli uomini del Capitano Conforti.