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Cronaca Santa Maria Nuova

Contatore del gas trovato rotto, inquilino a processo per furto

In dibattimento la difesa ha dimostrato che era tutto un equivoco. Il giudice lo ha assolto «per non aver commesso il fatto»

SANTA MARIA NUOVA – Lo accusano di furto aggravato di gas per aver trovato il contatore della sua abitazione rotto, dopo i sigilli scattati per morosità, ma dopo tre anni di processo il tribunale di Ancona lo assolve «per non aver commesso il fatto». I fatti risalgono al 2019, quando l'azienda proprietaria della rete, durante un controllo di routine fatto a Santa Maria Nuova, trova il contatore danneggiato. Due anni prima erano stati messi i sigilli perché l'inquilino dell'appartamento, un 53enne,  non aveva saldato l'ultima fornitura. Per risolvere il problema del riscaldamento e quello per cucinare il cittadino aveva messo una stufa e una bombola a gpl. Tutto era trascorso tranquillamente fino al 2019, quando si è ritrovato denunciato per danneggiamento. Gli operai della azienda proprietaria della rete gas si erano rivolti alle forze dell'ordine dopo aver trovato il contatore rotto e risalendo alle generalità dell'intestatario dell'utenza c'era finito di mezzo il 53enne che si è ritrovato a processo non per danneggiamento ma per furto aggravato di una fornitura di quasi 27mila metri cubi di gas. L'imputato, difeso dall'avvocato Alessandro Sorana, ha dimostrato che non abitava più in quella casa all'epoca del controllo, perché l'abitazione era finita in mano ad un curatore fallimentare che la doveva vendere. Il contatore poi era posizionato in un luogo pubblico, di facile accesso a chiunque. Lo stesso apparecchio inoltre, ha sostenuto la difesa durante la discussione, era così mal ridotto che era impossibile anche leggere in consumi che aveva registrato. Ieri la giudice Antonella Passalacqua ha assolto il 53enne perché non c'era nessuna evidenza del reato contestato. 
 

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