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Cronaca

Contagi Covid nelle scuole, mancano le mascherine Ffp2: chi rimane senza deve portarsele da casa

Primo caso di positività alle scuole De Amicis. Scatta il protocollo di prevenzione, ma le mascherine Ffp2 non bastano per tutti. L’assessore Borini: «Priorità ai bambini più fragili»

ANCONA - Con la ripresa delle scuole e l’arrivo del primo freddo era automatico che ricominciasse a circolare il covid. Nulla di strano, in effetti. Non fosse, però, che secondo il protocollo di prevenzione anticontagio allo scoccare del primo caso di positività in classe tutti gli alunni devono indossare il dispositivo di sicurezza. Ovvero la mascherina Ffp2. Il Ministero dell’Istruzione, come previsto da apposito decreto, ha erogato un contributo a tutte le scuole per la prevenzione sanitaria. Ma non ha imposto l’indirizzo di spesa. Tradotto: la decisone di investire su mascherine, sanificazioni o altri dispositivi, spetta al dirigente. Dunque una scelta interna. 

Il caso

Alla scuola primaria De Amicis di corso Amendola è arrivato il primo caso di positività, nello specifico in una classe dislocata alle Ferrucci. Ma le mascherine non basterebbero per tutti. E’ bene chiarire che non si tratta di un disservizio imputabile alla direzione della scuola. «Non si tratta di carenza di dispositivi - precisa l’assessore comunale alla pubblica iostruzione, Tiziana Borini - le mascherine ci sono, ma vista la disponibilità limitata è stato preferibile destinarle ai bambini con fragilità». Quindi per tutti gli altri non resta che portare da casa. «Noi ne abbiamo acquistate 8mila - racconta la dirigente Lidia Prosperi dell’istituto comprensivo San Francesco di Jesi - e penso che staremo a posto per un po’. Finora abbiamo fatto fronte a 73 casi di positività nel nostro istituto comprensivo, tra studenti, docenti e personale Ata». A garantire che tutto sia sotto controllo anche la dirigente Silvia Del Monte dell’Istituto Comprensivo Grazie-Tavernelle: «siamo a posto con le mascherine e anche con tutto il materiale necessario alle nostre scuole - afferma la preside - sinceramente non posso evidenziare problemi rispetto al tema della prevenzione sanitaria». 

Le risorse 

Più di trecentomila euro di fondi del Pnrr assegnati, ma ancora al palo. L’istituto Vanvitelli Stracca da due mesi attende l’erogazione delle risorse assegnate in estate, ma ancora in sospeso. «In cassa quei soldi non ci sono» sottolinea con un filo di amarezza il dirigente scolastico Francesco Savore. La scuola, infatti, aveva partecipato ad un bando per il rinnovo delle attrezzature suddiviso su tre indicatori relativi ad un contributo di circa 100mila euro ciascuno: Next Generation Classroom per arredamenti smart, Next Generation Labs per strumentazioni e apparecchiature digitali da destinare ai laboratori e l’ultimo contributo da impegnare in Azioni di prevenzione alla dispersione scolastica. «Purtroppo queste risorse risultano ancora non pervenute - precisa Savore - e non ci sono nemmeno indicazioni più chiare e specifiche su come spenderli». 

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