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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Confartigianato Marche, Mazzarella: «La moda è il settore più colpito dalla crisi»

L'associazione: «Il 16% delle imprese marchigiane prevede fino a giugno 2021 una riduzione di domanda estera di beni e servizi a causa dell’emergenza da Covid-19»

Confartigianato Marche afferma: «Il comparto manifatturiero della moda è il più colpito dalla crisi». E aggiunge l'associazione di categoria: «Le misure di distanziamento sociale, le restrizioni alla mobilità e la chiusura delle attività per contrastare la pandemia, hanno generato una straordinaria crisi di domanda, con un calo delle vendite al dettaglio nel 2020 del 5,4%, combinazione di un aumento del 3,7% delle vendite di beni alimentari e di una caduta del 12,2% dei prodotti non alimentari. L’analisi è dell’Ufficio Studi di Confartigianato». I cali ssi ripercuotono sul sistema moda: «Per l’abbigliamento (-24,2%) e calzature - prosegue il comunicato - articoli in pelle e da viaggio (-24,5%). Per i prodotti della moda il calo di vendite dello scorso anno è più del doppio della perdita accumulata nella successione delle due precedenti recessioni. Tra il 2007 e il 2014: nell’arco di sette anni, infatti, le vendite scesero del 12,4% per abbigliamento e dell’11,1% per le calzature e articoli in pelle». 

Le Marche sono una regione a forte vocazione manifatturiera ed esportativa ed il 16% delle imprese marchigiane prevede fino a giugno 2021 una riduzione di domanda estera di beni e servizi a causa dell’emergenza da Covid-19. «Servono subito interventi strutturali per rilanciare il settore di punta del made in Italy nel mondo, ad alta vocazione artigiana, la necessità di misure per rilanciare i consumi interni di moda e per accompagnare le imprese a riposizionarsi sui mercati internazionali». Queste le parole del presidente di Confartigianato Marche Giuseppe Mazzarella. 

«Gli effetti di queste riduzioni della domanda - prosegue il presidente Mazzarella sono già evidenti analizzando la dinamica delle esportazioni regionali: in particolare nelle Marche le vendite all’estero dei settori a maggior concentrazione di MPI (food, moda, legno e mobili, prodotti in metallo) ammontano nei primi 9 mesi del 2020 a 2,6 miliardi di euro e rappresentano un terzo (33,1%) delle esportazioni manifatturiere regionali, quota che supera di 4,7 punti percentuali la media del 28,4%. Nel periodo le esportazioni delle MPI marchigiane sono in flessione del -19,3%». 

«Per accelerare la crescita dell’economia ed evitare l’iceberg di una crisi del debito - sottolinea Giorgio Cippitelli Segretario Generale di Confartigianato Marche - il nuovo Governo in formazione dovrà ridefinire le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza in funzione di obiettivi misurabili, realistici e con scadenze precise oltre ad impostare le riforme economiche e fiscali per migliorare il funzionamento della pubblica amministrazione. La ripresa delle micro e piccole imprese della manifattura necessita di interventi sostenuti dai fondi europei, con  priorità verso quei comparti del made in Italy che hanno subito maggiormente la crisi e che possano migliorare e rafforzare la ripresa del Paese e dei territori». 

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