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Cronaca

Conerobus, caro carburante per oltre un milione di euro: «Buco di bilancio enorme, rischio crac»

L’azienda di trasporto pubblico locale, partecipata del Comune di Ancona, vacilla sotto i colpi del caro carburante. A peggiorare la situazione il forte calo dell’utenza. Il futuro dipende dal contributo del fondo nazionale

ANCONA - I due anni di pandemia hanno pesato fortemente sui ricavi delle aziende di trasporto pubblico locale. Una situazione comune in tutta Italia e aggravata dal costo dei carburanti schizzato alle stelle nell’ultimo anno. Una congiuntura terribile che ha fatto piegare le ginocchia a Conerobus, che nel pre-consuntivo ha dichiarato un aumento della spesa per i rifornimenti di circa un milione e mezzo di euro. A cui va a sommarsi il mancato ricavo derivante dalla bilgliettazione e dagli abbonamenti. A portare alla luce le condizioni di difficoltà in cui versa la partecipata del Comune di Ancona è stato il consigliere Daniele Berardinelli (Fi) che durante l’assemblea comunale di ieri (22 dicembre) ha chiesto delucidazioni all’assessore competente, Ida Simonella. «Purtroppo di queste notizie e della situazione gravissima in cui versa Conerobus nessuno ha fatto partecipe il Consiglio comunale e quindi i cittadini di Ancona - afferma Berardinelli - e se non fosse stato per la mia interrogazione urgente, a cui ha dovuto rispondere il sindaco,  ancora nessuna informazione sarebbe trapelata». In realtà i soci dell’azienda erano già stati messi al corrente. Ma Berardinelli lamenta il fatto che ci sia stata una mancata trasparenza da parte dell’amministrazione comunale: «la sindaco Mancinelli purtroppo ha confermato ufficialmente le enormi difficoltà in cui versa Conerobus - incalza il conigliere -, difficoltà che preoccupano i lavoratori, i sindacati e gli amministratori pubblici, anche se lei e l’assessore Simonella hanno sinora fatto finta di niente».

Il buco di bilancio 

Dunque, oltre al milione e mezzo di costi in più per i carburanti, è il calo dell’utenza ad aver contratto fortemente i ricavi. E quello che Berardinelli definisce il «buco di bilancio» rischia di aggirarsi intorno a cifre considerevoli che potrebbero procurare serie preoccupazioni. Ma vista l’entità del problema che accomuna quasi tutte le aziende italiane di trasporto pubblico locale, il governo centrale ha messo in campo le risorse del fondo nazionale che prevede un riparto su scala locale. Quindi una volta definita la cifra destinata a Conerobus si potrà avere una stima più realistica del problema. Intanto, dall’ultimo decreto del governo Draghi, l’azienda ha ricevuto un contributo di 300 mila euro. Ora si aspetta la manovra del governo Meloni per un’ulteriore sostegno. «Siamo stati colpiti da questioni di carattere nazionale - tiene a sottolineare il presidente di Conerobus, Muzio Papaveri - e ora le aziende stanno ottenendo contributi a fronte di questi extracosti. Non per niente si sono succeduti governi che hanno fatto, e stanno facendo, decreti di aiuto nei vari settori, anche verso il trasporto pubblico locale». Ma il consigliere Berardinelli si sente poco rassicurato da quanto il sindaco Valeria Mancinelli ha riferito ieri in consiglio comunale: «Il rischio concreto è che, visto il buco di bilancio enorme, si debba arrivare alla diminuzione del capitale sociale o addirittura a dover portare i libri contabili in Tribunale, con gravissimi rischi per i lavoratori» sentenzia il consigliere. «Quando avremo i dati oggettivi si potranno prendere decisioni opportune - ribatte Papaveri - per ora attendiamo di avere contezza dell’entità dei contributi ci verranno destinati». 

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