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Cronaca Falconara Marittima

Condannato per violenza sessuale, ma l'imputato fa perdere le sue tracce

Secondo la difesa, l'imputato non solo non sarebbe mai stato un violento ma sarebbe addirittura stato vittima di una delle donne che, dopo aver avuto un rapporto sessuale con lui, avrebbe tentato di estorcergli 8mila euro per non denunciarlo

Il collegio del tribunale di Ancona lo condanna a 6 anni di reclusione per violenza sessuale e sostituzione di persona. Ma dell’imputato non vi era più traccia da ore. Proprio oggi si sarebbe dovuta ascoltare la testimonianza di P. D. L., 48enne di Falconara, accusato di essersi spacciato per fisioterapista per allungare le mani nelle parti intime di almeno 6 donne dal novembre 2011 al giugno 2012. Ma di lui non si sa più niente dalle 9:00 di questa mattina. Non ne hanno notizia né le forze dell’ordine, né il suo avvocato Pietro De Gaetani e neppure alla comunità dove era ristretto agli arresti domiciliari. Dalla sua stanza si sarebbe potuto spostare solo oggi per arrivare a processo. E infatti alle 9:00 ha lasciato la struttura dove era recluso. Ma P. D. L., sul banco dei testi dell’aula di tribunale, non ci è mai arrivato. Motivo per cui il presidente del collegio, il giudice Francesca Grassi, prima di leggere la sentenza ha letto il dispositivo con cui indicava di rimandare gli atti alla Procura in riferimento al reato 385 del codice penale (evasione). Erano circa le 15:00 quando il pm Ruggiero di Cuonzo ha abbandonato l’aula per dare ordine agli investigatori di rintracciare il falconarese. Fatto sta che l’uomo è stato condannato a 6 anni. Non solo, è stato interdetto dai pubblici uffici e dovrà anche risarcire due vittime con 15mila euro ciascuna: Una 30enne, rappresentata parte civile dall’avvocato Nicoletta Pelinga (in foto) e una 20enne, anch’essa rappresentata parte civile dall’avvocato Giacomo Girombelli. Insieme, i due legali avevano chiesto un risarcimento di 300mila euro per quelle violenze.

ACCUSA. Nella sua requisitoria  il pm ha ricostruito i fatti. Secondo la pubblica accusa l’uomo attirava la giovani in casa sua dove aveva improvvisato una sorta di avvocato Pelinga-2studio medico con tanto di lettino. Proprio lì portava le ragazze a sdraiarsi o a chinarsi per appoggiandosi. E dopo alcuni minuti, i massaggi diventavano veri e proprio abusi. Con le sue mani arrivava all’interno coscia, alle natiche o al basso ventre. E se le ragazze protestavano, lui le bloccava. Faceva valere il peso del suo corpo su di loro per palpeggiarle. Era il 14 maggio 2012 quando avrebbe bloccato una donna (oggi 30enne) per infilarle la mano nelle parti intime, costringendola a subire un atto sessuale. Violentata e umiliata mentre il finto fisioterapista le sussurrava nell’orecchio che non doveva agitarsi perché non voleva fare sesso completo. Lo stesso atto completo che il violento non avrebbe mai neppure tentato nei confronti delle ragazze. Si è sempre limitato a toccare, palpeggiare mentre magari consigliava una mammografia. Come se fosse un gioco. Ma non era un gioco. «Si spacciava per fisioterapista attribuendosi competenze per abbindolare le sue vittime e soddisfare i suoi propositi sessuali» ha detto il pm Di Cuonzo che, al termine della requisitoria, ha chiesto una condanna a 10 anni. 

DIFESA. L’avvocato Pietro de Gaetani ha dato un’ altra ricostruzione della vicenda. Secondo lui l’imputato non solo non sarebbe mai stato un violento e un libidinoso. Al contrario in un caso sarebbe addirittura stato vittima di una delle donne che, dopo aver avuto un rapporto sessuale con lui, avrebbe anche tentato di estorcergli 8mila euro. «Se non mi dai i soldi vado a denunciare che mi hai violentata». Un fatto su cui il pm ha replicato subito: «La difesa parla di estorsione ma è una circostanza priva di ogni fondamento di prova» ha ribadito Di Cuonzo. In altri casi la difesa ha tentato di dimostrare come certe testimonianza delle vittime non fossero credibili, come quella donna che, in sede di denuncia, avrebbe dichiarato di essersi fatta massaggiare 3 volte prima di dire basta. Possibile che di fronte a dei massaggi hard, si aspetti l’ennesima volta? Fatto sta che i giudici hanno dato credito alla ricostruzione degli investigatori, condannando l’imputato che, al momento, è anche un sospetto fuggitivo. 

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