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Cronaca

Porto, tentò di investire l'ex e accoltellò il rivale in amore: condannato un pescatore

Successe tutto nel 2013, in zona Mandracchio. L'uomo fu subito arrestato dalle volanti e finì così di fronte al Gip con l'accusa di tentato omicidio, reato poi derubricato in lesioni

Nel settembre del 2013 era stato arresto al porto di Ancona dalle volanti e ieri è stato condannato a 2 anni e 9 mesi. Si tratta di Giuseppe Sacco, il pescatore di 43 anni originario di Agrigento, che nel settembre del 2013, nella zona del Mandracchio dove lavorava, aveva prima tentato di investire con la macchina l’ex compagna e poi aveva accoltellato il suo rivale in amore. Ieri, alla luce della sentenza del giudice, i carabinieri siciliani hanno fatto scattare le manette per il 43enne di Porto Empedocle, destinatario di un ordine di carcerazione. L’uomo dovrà scontare in carcere la pena per il reato di lesioni gravi. 

I FATTI. Alla base di tutto ci sarebbe stata la gelosia per quella ex compagna che aveva cominciato a frequentare un anconetano, un altro pescatore, collega di Sacco. Lui arrivò alla banchina del porto con lui furgone e tentò di investire la donna che cominciò ad urlare. Mentre l’agrigentino scendeva dal furgone, si precipitavano sul posto l’altro pescatore con due amici. A quel punto Sacco, braccato, ha tirato fuori la lama e ha colpito l’anconetano al fianco.

Fu subito arrestato dalle volanti, dirette dal vice questore Cinzia Nicolini e finì così di fronte al Gip con l’accusa di tentato omicidio. In quell’occasione si difese dicendo che non voleva uccidere.

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