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Cronaca

Comuni Ricicloni 2018, nelle Marche sono 12 quelli rifiuti free

Legambiente: «Importante insistere nei territori che sono in ritardo con la raccolta differenziata, continuare a puntare sul porta a porta e investire con decisione nella riduzione dei rifiuti»

Raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata e buone politiche di riduzione della quantità di rifiuto destinata a smaltimento: sono questi i criteri, con cui tre comuni marchigiani sono stati incoronati ieri a Roma “Comuni rifiuti free” in occasione del XXV rapporto Comuni Ricicloni di Legambiente nell’ambito dell’EcoForum - l’economia circolare dei rifiuti, cioè quei comuni dove la raccolta differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno.

Quest’anno sul podio marchigiano troviamo Peglio (PU) per la categoria sotto i 5.000 abitanti con l’85,7% di raccolta differenziata e 37,8 kg/a/ab, Folignano (AP) per la categoria tra i 5.000 e i 15.000 abitanti con il 75,5% di RD e 62,7 kg/a/ab e Castelfidardo (AN) per i comuni sopra i 15.000 abitanti con il 76,1% di RD e 75 kg/a/ab. Complessivamente nelle Marche sono 12 i comuni “rifiuti free”, che corrispondono al 5% delle amministrazioni totali della nostra regione, per un totale di 52180 cittadini coinvolti.

Nel corso dell’evento, inoltre, il comune di Comunanza (AP) ha ricevuto il “premio ECODOM” grazie alla crescita nella raccolta dei RAEE pari a +164% e il Comune di Ostra (AN) il premio “CIAL- consorzio imballaggi e alluminio”, grazie all’ideazione di un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano nel sacco trasparente plastica-metalli.

“Questi dati ci dimostrano che è possibile abbattere la produzioni dei rifiuti ma che la strada purtroppo è ancora lunga. Nelle Marche i Comuni svolgono un ruolo fondamentale nel portare l’attuale sistema di gestione dei rifiuti sempre di più verso l’economia circolare – ha dichiaratoFrancesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -; le amministrazioni locali, infatti, sono le uniche in grado di indirizzare i propri cittadini verso pratiche virtuose di prevenzione, raccolta e riciclo. È importante continuare a lavorare nei territori che sono in ritardo con la raccolta differenziata, insistere sul sistema di raccolta porta a porta e su serie politiche di riduzione della produzione dei rifiuti. Per dare gambe nei territori all’economia circolare è fondamentale continuare a lavorare in rete tra istituzioni, cittadini, gestori dei rifiuti e forze sociali per aumentare l’informazione e la comunicazione, accompagnate da un’adeguata impiantistica che guardi al futuro, come ad esempio gli impianti di digestione anaerobica”.

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