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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Coldiretti: nell'agricoltura aumento assunzioni del 120%

A dirlo è la Coldiretti Marche dopo un'indagine su dati Istat relativi al secondo trimestre del 2012. Tutto nonostante la crisi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Nonostante la crisi crescono le imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio mentre è boom di assunzioni nei campi. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base dei dati Movimprese relativi al secondo trimestre del 2012, che per la prima volta dal 2010 vedono il saldo tra imprese iscritte e imprese cessate in attivo, con quasi trecento nuove aziende che hanno aperto i battenti. Un dato che segue il boom di assunzioni fatto registrare nel primo trimestre di quest’anno, secondo un’analisi Coldiretti Marche su dati Istat. Rispetto al periodo gennaio-marzo 2011, gli assunti per le varie operazioni colturali nei campi marchigiani sono passati da 3.200 a 7.900, con un aumento record del 120 %. Cresce anche il numero dei lavoratori indipendenti, da 6.700 a 6.900. In totale, gli occupati in agricoltura nel primo trimestre 2012 sono stati quasi 15.000. Considerato che nel periodo invernale i  lavori nei campi sono considerevolmente ridotti, si tratta di un dato sicuramente incoraggiante in vista delle campagne di raccolta frutta e verdura estive che potranno coinvolgere pure i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi che possono essere retribuiti con i voucher, il sistema dei buoni lavoro.

"Come ha sottolineato il presidente Marini all’Assemblea del Palalottomatica, l’agricoltura che rappresentiamo, fatta di dialogo diretto con la società attraverso la vendita diretta e di risposte concrete alle sue scelte di consumo sempre più consapevoli, racconta che si può generare nuova economia e nuova occupazione - sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - arricchendo nel contempo la comunità, garantendo la nostra gente prima come cittadini e poi come consumatori. E’ dunque tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale”.

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